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L’innovazione digitale raggiunge anche i settori che consideriamo più tradizionali e meno votati all’alta tecnologia. È il caso dell’allevamento: sono molti gli esempi di prodotti e servizi progettati dalle aziende e sostenuti dalla ricerca scientifica pensati per rispondere all’esigenza della sostenibilità e alla necessità di garantire la salute umana e animale.

Secondo quanto riportato dal sito ourworldindata.org, la produzione di alimenti di origine animale è aumentata significativamente nel ultimi cinquant’anni (di tre volte quella della carne, di due volte quella del latte). Inoltre, il loro consumo tende ad aumentare in modo direttamente proporzionale alla ricchezza dei consumatori. Se da una parte sentiamo parlare dell’esigenza di ridurne la quantità presente nella dieta, dall’altra è comunque necessario portare innovazione all’interno di un settore che oggi ha un ruolo chiave, ma che ha un grande impatto sul pianeta.

“One Health”: che cosa significa e come può guidare l’innovazione?

L’innovazione digitale, oltre ad essere fondamentale per rendere più efficienti i processi produttivi, sarà determinante per raggiungere il principio che viene definito “One Health”. Sostenuto da organizzazioni come FAO e OMS, mostra perché non si possa considerare obiettivi separati la salute umana, animale e ambientale: dato che sono interdipendenti, una salute unica può essere raggiunta solo grazie ad un approccio interdisciplinare. Trascurare la salute animale significa quindi privarsi di uno dei tre fondamenti. L’innovazione digitale, con la sua trasversalità e la sua applicabilità a problemi molto diversi può quindi diventare una risorsa preziosa per raggiungere la salute globale ed essere alleata di tutte le discipline che già se ne occupano, come, per esempio, la medicina e le scienze ambientali.

Tecnologia contro lo spreco e per la sicurezza alimentare con il progetto MOLOKO

Essere in grado di rilevare un problema in un prodotto alimentare all’inizio della filiera, in modo rapido ed economico, meglio ancora se automaticamente, può rivelarsi molto vantaggioso. Se un’anomalia viene trovata troppo tardi, si rischia di perdere interi lotti, anche se con i giusti strumenti si sarebbe potuto evitare lo spreco di risorse.

Il progetto MOLOKO, partito a giugno 2018, ha partecipato a fine marzo 2022 al Lopec, evento internazionale dedicato al mondo dell’elettronica stampata e propone una possibile soluzione a questo problema nel mondo della produzione del latte vaccino. Si tratta di un biosensore direttamente installabile all’interno delle mungitrici ed in grado di rilevare in autonomia e in continuazione diverse sostanze presenti oltre le soglie di sicurezza stabilite. Il sensore non è ancora stato commercializzato su larga scala, ma i risultati raccolti fino ad ora indicano che potrebbe essere uno strumento valido anche per individuare patologie nei singoli animali e intervenire tempestivamente.

Ridurre le emissioni di metano: il progetto della startup Zelp

Il gas metano è un gas determinante per il riscaldamento climatico: secondo quanto riportato dalla IAE, l’Agenzia Internazionale dell’Energia, nel suo report del 2020, una tonnellata di metano ha lo stesso potere climalterante (cioè di essere un agente responsabile di un cambiamento nel clima) di una quantità di anidride carbonica compresa tra le 28 e le 36 tonnellate. Inoltre, se consideriamo le emissioni di metano dovute alle attività umane, un quarto di esse proviene dal settore agricolo: una parte significativa è causata dalla cosiddetta “fermentazione enterica” dei bovini.

C’è una startup londinese, Zelp, che propone un’imbracatura da far indossare ai bovini in corrispondenza del collo e della bocca (qui potete vederne un’immagine). Ha diversi dispositivi integrati, tra cui uno strumento che trasforma il metano emesso dalla bocca e dalle narici in anidride carbonica e vapore acqueo e che riesce a utilizzare l’energia prodotta dalla trasformazione per funzionare più a lungo, un sensore in grado di registrare ed elaborare, grazie all’intelligenza artificiale, grandi quantità di dati sull’animale che lo indossa, e un’app che permette agli allevatori di esserne sempre aggiornati. Attualmente questa tecnologia è in fase di test: ci si aspetta che possa garantire il benessere animale e che non contenga parti difficilmente riciclabili.

Questi progetti fanno parte di un insieme molto più grande di piccole soluzioni innovative per il settore dell’allevamento e che contribuiscono al benessere di persone, ambiente e animali. Non dobbiamo scordare che nessuna di queste tecnologie è completa e definitiva: nel caso di Zelp, il suo prodotto non potrà da solo risolvere il problema delle emissioni degli allevamenti, che bisogna cercare di ridurre servendosi anche di altre strategie. Ogni piccola soluzione deve essere integrata a moltissime altre se si desidera raggiungere la sostenibilità