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Ambiente, società e tecnologia

Il quadrupede Spot: robot e sicurezza

Web Summit, CC BY 2.0, via Wikimedia Commons

Creato nel 2015 dall’azienda di robotica ed ingegneria statunitense Boston Dynamics, Spot è l’innovativo robot a quattro zampe entrato ufficialmente nel mercato il 23 gennaio del 2020. Dopo la creazione nel 2005 di BigDog, un robot quadrupede progettato esclusivamente per fini militari, la stessa azienda ripropone un cane tecnologico dalle caratteristiche sorprendenti.

Questa struttura canina, che pesa 25 kg, è in grado di svolgere numerose mansioni e di compiere azioni che potrebbero risultare difficili per l’uomo: Spot può infatti saltare, salire e scendere le scale, può addirittura aprire la porta autonomamente. È dotato di grande agilità ed ampia visione dell’ambiente circostante, e grazie al Global positioning system e alla computer vision, è in grado di spostarsi tramite le proprie “zampe” e raggiungere la destinazione prefissata. Possiede inoltre la capacità di calcolo che gli permette ad esempio di elaborare mappe 3D ed individuare eventuali guasti nelle macchine industriali.

La “spia” per la lotta contro il coronavirus

Con l’emergenza verificatasi a causa della pandemia dovuta all’espandersi del Covid-19, l’utilizzo dell’intelligenza artificiale (robot, droni) si è intensificato a livello globale, per poter garantire il rispetto delle norme in vigore. Spot è stato infatti protagonista di un esperimento svoltosi a Singapore, al fine di vigliare sul mantenimento del distanziamento sociale. Nei parchi della città giapponese è stato infatti utilizzato come importante mezzo di controllo della distanza di sicurezza.

Il compito del quadrupede consiste nell’analisi dell’ambiente circostante tramite telecamere e sensori, grazie ai quali è in grado di rilevare il numero di persone presenti, fornendo così in tempo reale i dati sull’affollamento dei parchi ed evitando al tempo stesso eventuali assembramenti di persone. Spot è controllato da remoto, ma non è in grado di effettuare riconoscimenti facciali, garantendo così il rispetto della privacy delle persone coinvolte. Sembrerebbe avvicinarsi in cerca di cibo e coccole, ma in realtà è dotato di un megafono in grado di ricordare ai presenti di rispettare la distanza di sicurezza.

Una possibile risorsa per il futuro

L’utilizzo di Spot potrebbe rappresentare un’importante contributo per la medicina. È stato infatti sperimentato da parte della Boston Dynamics, in collaborazione con l’ospedale di Boston, l’impiego del quadrupede robotico per performare da remoto l’analisi di pazienti probabilmente affetti dal coronavirus. L’idea è quella di dotare Spot di iPad e radio bidirezionale al fine di rilevare direttamente da casa i parametri vitali, quali temperatura corporea, pulsazioni, livello di saturazione di ossigeno e frequenza cardiaca, ed eseguire la disenfezione degli ambienti infetti. Si pensa addirittura di sperimentare in futuro, tramite lo stesso mezzo, la visita del paziente contagiato direttamente presso la sua abitazione. L’obiettivo è quello di aiutare gli operatori sanitari a svolgere il loro lavoro con maggior sicurezza, diminuendo così il rischio di contagio.

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Ambiente, società e tecnologia

Macchine e persone nel giornalismo: conflitto o armonia? L’esempio del Washington Post

Il Washington Post è ritenuta una delle testate giornalistiche più innovative e al passo con i progressi nel settore ICT e del digitale, dove ingegneri e data analyst affiancano i reporter e i redattori.

Il quotidiano è stato tra i primi a ricorrere all’Intelligenza Artificiale in affiancamento al lavoro dei giornalisti, cosa che gli ha permesso di poter competere con il colosso New York Times. Inizialmente il potente strumento è stato impiegato per la scrittura di interi articoli e per titolarli, oggi invece viene impiegato anche sui social media dove modera i commenti e scrive tweet su Twitter: il reperimento di informazioni è infatti profondamente cambiato e sempre più persone soprattutto giovani utilizzano principalmente Instagram, Facebook e Twitter per rimanere aggiornati e informati.

I commenti sono un aspetto molto importante perché sono un modo per ricevere un riscontro direttamente dai lettori, e per i giornalisti i feedback sul loro operato sono estremamente importanti, tuttavia moderarli richiederebbe l’impiego di tante persone. È stata dunque progettata una macchina in grado di occuparsi di gran parte di questo lavoro, lasciando i commenti di più incerta comprensione alla gestione da parte delle risorse umane.

È possibile così delegare i compiti ripetitivi per dedicarsi all’elaborazione di contenuti di qualità, alle interviste, alle inchieste.

Il Direttore tecnico Data Science e AI al Washington Post Patrick Cullen ha detto in un’intervista, rilasciata per un corso sull’Intelligenza Artificiale nel marketing sulla piattaforma Coursera: “ E’ magnifico poter avere un sistema di pubblicazione contenuti automatizzato, Heliograph, che analizza in poco tempo dati sugli eventi sportivi oppure sulle elezioni politiche le cui notizie sono rilevanti solo se pubblicate molto in fretta, e vedere invece i giornalisti concentrarsi sull’analisi e l’approfondimento dell’evento appena terminato. Una delle cose più impressionanti di Heliograph, oltre ai risultati raggiunti, è stata la fiducia che ha costruito all’interno della nostra attività e con tutte le parti interessate. Molte persone pensano che le machine learning possano sostituire le persone, però è stato compreso che invece sono uno strumento che migliora le capacità dell’uomo.”

A che punto è l’Italia?

Il condirettore di Agi Agenzia giornalistica italiana Marco Pratellesi in un’intervista per Professione Reporter mostra un quadro della situazione italiana in seguito all’approdo dell’Intelligenza Artificiale nel settore: “Tra 5 anni al massimo tutte le aziende editoriali dovranno adattarsi al cambiamento per non restare ai margini. Oggi il mondo è pervaso di dati e l’analisi di tutti quelli necessari a un pezzo non può più essere svolta da un essere umano. Le più grandi testate giornalistiche impiegano l’AI da tempo e in molte di queste realtà il numero di giornalisti è aumentato. In Italia l’Ansa è stata la prima a impiegarla per trasformare i dati sul Coronavirus in grafici. I grandi giornali italiani però non stanno ancora dedicando risorse per la ricerca e sviluppo nel settore, invece oggi è più che mai necessario reinventare il giornalismo e l’AI è un aiutante che va sfruttato.”

La risposta di Bloomberg

John Micklethwait, caporedattore di Bloomberg News, in un evento su AI e giornalismo interviene a favore dell’Intelligenza Artificiale dichiarando: “Il problema non è mai Internet, ma piuttosto come le aziende rispondono a esso. Le abitudini delle persone sono cambiate repentinamente con la diffusione dei social media, e questo non può essere ignorato. Su Instagram le persone sono abituate a passare da una storia all’altra dedicando poco tempo a ognuna, il trend è il “faster and shorter” ovvero sono più efficienti tante brevi notizie che un lungo articolo di cui viene letto spesso solo il titolo. La personalizzazione delle notizie, resa possibile grazie alle nuove tecnologie di AI, si rivela uno strumento importante che permette ai lettori di trovare subito i contenuti di loro interesse senza dover perdere tempo a cercarli. Bloomberg per rimanere fedele alle nuove abitudini degli utenti imposte dai social come Instagram ha introdotto una nuova modalità di scorrimento delle notizie e un servizio (Bloomberg Daybreak) che invia agli abbonati una notizia da ascoltare al mattino secondo gli argomenti di interesse dell’utente.”

Il giornalismo è dovuto scontrarsi varie volte con i nuovi trend e la sopravvivenza delle testate deriva da un veloce adattamento cogliendo le potenzialità e accogliendo il cambiamento.