Lo scorso 25 dicembre sulla piattaforma Netflix è uscita una nuova serie tv: si chiama “Bridgerton” e in pochissimi giorni è riuscita a conquistare oltre 63 milioni di spettatori in tutto il mondo.

Proprio in queste ore, Netflix ha annunciato attraverso i propri canali social che la serie è stata confermata per la seconda stagione.

L’aspetto più curioso di questo fenomeno però non riguarda solamente la straordinaria popolarità che ha raggiunto la serie, quanto più le conseguenze che si sono verificate in seguito alla sua diffusione.

Il successo di Bridgerton

Ambientata nella Londra del 1823, “Bridgerton” si differenzia molto da altre storie simili sull’alta società inglese.

L’aspetto principale che a primo impatto la contraddistingue è il fatto che i personaggi siano di etnie differenti, e che persone di colore ricoprano i ruoli più vari, compresi quelli di duchi, nobili e della stessa regina, aspetto alquanto insolito per il diciannovesimo secolo.

In questa serie vi è inoltre un’evidente cura dei dettagli, degli allestimenti scenografici, dei costumi e il tutto è accompagnato da un tocco moderno identificabile nella scelta delle musiche o di altri elementi introdotti nel corso della narrazione.

Per chi non ne fosse a conoscenza, questa nuova serie tv di successo ha preso ispirazione da una saga scritta dall’autrice statunitense Julia Quinn, che è rimasta altrettanto sorpresa dal buon risultato che ha raggiunto “Bridgerton”.

La curiosità nata tra gli spettatori e fan della storia è stata così grande che i libri della scrittrice, pubblicati per la prima volta ormai più di venti anni fa, sono letteralmente scomparsi da scaffali fisici e digitali, prima negli Stati Uniti e in questi giorni anche in Italia, cogliendo totalmente impreparate le case editrici che si sono trovate a dover ristampare rapidamente tutti i volumi in modo tale da poter soddisfare la domanda di mercato.

Dato che in queste settimane trovare i libri è diventata un’ardua impresa, i pochi volumi rimasti sono stati venduti online a prezzi esorbitanti, che negli Stati Uniti hanno addirittura superato i 700 dollari.

La stessa Julia Quinn, attraverso i propri canali social, ha chiaramente raccomandato di evitare di spendere cifre assurde per i suoi libri, e di attendere l’uscita delle copie ristampate in modo tale da poterle acquistare a prezzi ragionevoli!

In questi giorni, in Italia, sono già disponibili le nuove edizioni.

L’aspetto più curioso di questa situazione consiste nel fatto che i volumi hanno suscitato questo inaspettato boom esclusivamente in seguito alla creazione dell’omonima serie e naturalmente grazie alla sua diffusione attraverso Netflix.

La regina degli scacchi

Un fenomeno analogo è stato l’aumento delle vendite delle scacchiere in conseguenza al successo della miniserie Netflix più vista di sempre: “La regina degli scacchi”.

Gli spettatori, dopo solo quattro settimane dal suo lancio il 23 ottobre, sono diventati circa 62 milioni.

L’avvenimento interessante che ha aperto moltissimi dibattiti online è stato il rapido incremento delle vendite di oggetti ed accessori inerenti al mondo degli scacchi.

Secondo la società di ricerca NDP Group, in seguito alla diffusione de “La regina degli scacchi”, la vendita delle scacchiere è aumentata dell’87% negli Stati Uniti e la vendita dei libri dedicati alle strategie del gioco (che nel corso degli episodi vengono inquadrati spesso) addirittura del 603%!

(https://www.npd.com/wps/portal/npd/us/news/press-releases/2020/sales-spikes-for-chess-books-and-sets-follow-debut-of-queens-gambit/)

Sono inoltre aumentati anche gli accessi a portali di gioco online e l’utilizzo di applicazioni attraverso cui potersi esercitare e organizzare competizioni con altri giocatori.

Insomma, un successo del tutto inaspettato! Soprattutto considerando il fatto che in questi ultimi anni la vendita di scacchiere, accessori e libri dedicati al gioco era addirittura vittima di un costante declino.

La situazione si è bruscamente ribaltata nel momento in cui “La regina degli scacchi” è diventata una serie-tv popolare, esattamente come è accaduto per i volumi della saga di “Bridgerton”.

Entrambi i fenomeni si sono quindi verificati in seguito alla popolarità raggiunta da parte di due serie tv diffuse da Netflix.

Che questi trend siano il risultato di efficaci strategie messe in atto da Netflix è ovvio, il che dovrebbe farci riflettere sulle abilità di questa azienda in grado anche di condizionare gli interessi delle persone.

La cultura di successo di Netflix

Netflix è molto abile nelle attività di marketing che svolge, tanto da suscitare sempre moltissima curiosità nei confronti delle proprie produzioni.

Non ci si potrebbe aspettare di meno da una delle aziende più efficienti e innovative degli ultimi anni!

Nel libro “L’unica regola è che non ci sono regole” uscito lo scorso ottobre e dedicato a Netflix, sono state evidenziate le caratteristiche principali che distinguono l’azienda e che l’hanno portata a raggiungere numerosi traguardi nel corso degli anni.

Alcuni esempi sono: la mancanza quasi totale di regole che potrebbero ostacolare o diminuire l’efficienza e la motivazione dei dipendenti, una cultura basata su sincerità, trasparenza e moltissimi feedback costruttivi e naturalmente la presenza di un’alta densità di talento.

L’azienda cresce costantemente e riesce ogni volta a trovare strategie sempre più innovative per sorprendere i propri utenti.

Cos’altro avrà in serbo per noi?