Amazon e Google (in primis) e Huawei qualche posizione più sotto, hanno registrato un aumento percentuale dei ricavi, come dimostrato dai dati trimestrali della Borsa di Wall Street; risultati ottenuti a seguito del potenziamento dei sistemi di cloud computing o più semplicemente cloud.

Una tecnologia, quindi, essenziale in società sempre più informatizzate dove il numero dei dati condivisi va via via crescendo.

Il periodo esatto in cui tale tecnologia ha raggiunto il suo apice coincide con l’avvento della pandemia da COVID 19 in quanto, quest’ultima, non ha fatto altro che accelerare la Digital transformation. Una prima problematica è legata al rapido aumento delle nuove tecnologie dell’Industria 4.0 (termine coniato durante la Fiera di Hannover del 2011) anche in risposta al cambiamento climatico in atto.

Si evince questo aspetto dal Report 2020 sui lavori del futuro redatto dal WEF (World Economic Forum) incrociando i dati raccolti dalle interviste dei leader aziendali e quelli estrapolati da recenti fonti pubbliche e private; in tale documento si afferma che entro il 2025 più dell’80% dei leader sceglieranno di utilizzare le nuove tecnologie per automatizzare i processi di lavoro (in modo da riuscire a definire un’economia verde), destinando i lavoratori ad un lavoro a distanza e ad una formazione obbligatoria e in linea al cambiamento tecnologico attuato.

Dato che la formazione rivestirà un ruolo centrale, sarà essenziale il ruolo delle persone nella cultura e, in particolare, in un sistema educativo dovrà essere adeguato, disponibile nel minor tempo possibile e facilmente fruibile (indipendentemente dall’area geografica, dalle risorse economiche disponibili e dall’età); e da qui l’altro problema accentuato con la pandemia: il divario nell’erogazione dell’istruzione; infatti, come afferma il rapporto OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico) “Education at Glance” del 2020 l’Europa registra i punteggi più bassi nell’iscrizione universitaria a causa di una presenza più massiccia di insegnanti anziani che perseguono una modalità di apprendimento obsoleta rispetto alla rivoluzione culturale in atto.

Un quadro generale doveroso per spiegare i risultati economici raggiunti e gli obiettivi prefissati dai colossi Big Tech Huawei, Amazon e Google: loro vogliono sviluppare dei servizi di formazione in grado di superare rapidamente questi problemi senza perdere di vista l’importanza di riprodurre un’interazione online studente-insegnate molto simile a quella offline e con un occhio di riguardo per quei paesi più in difficoltà in tal senso. Inoltre, i siti sono stati creati in modo accurato in quanto ogni prodotto o servizio offerto (compresa l’architettura usata) sono stati spiegati dettagliatamente offrendo, comunque, un supporto tecnico per ogni tipo di problema. Ma andiamo per ordine.

Huawei Smart Education

Huawei ha deciso di puntare molto sull’infrastruttura più che sulla diversificazione formativa; infatti, come prima distinzione nell’erogazione della formazione propone di scegliere tra un corso online e interattivo (dove il sistema HUAWEI CLOUD Internet RTC garantisce un modello di educazione basato su un’interazione con poco pubblico, mirata e di breve durata),un corso online basato sui video (dove viene utilizzata la tecnologia VOD HD) e un corso dal vivo con una classe di grandi dimensioni (dove si fare uso di un sistema di bitrate HD e di transcodifica).

Nello specifico, incrementa le infrastrutture sulla base del livello di istruzione di riferimento: scuole primarie e secondarie e scuole di istruzione superiore, professionali e imprese; nel primo caso, utilizza reti cloud e attività di O&M per permettere una gestione centralizzata di tutte le reti sparse per il territorio delle scuole primarie e secondarie (in modo da non dover richiedere tecnici sul posto), per la creazione di app mobili per cellulari (così da poter gestire i servizi ovunque e in qualsiasi momento) per l’utilizzo congiunto di Big Data e API che permettono la creazione di interfacce diversificate così da essere adattate ai differenti settori educativi.

Nel secondo caso, invece, vengono utilizzate reti cloud, sistemi di IA e di Big Data per creare un modello di educazione online specifico per ogni studente o lavoratore, in modo da garantire sempre interattività, coinvolgimento e rapidità di apprendimento. I corsi offerti riguardano il cloud computing, i Big Data, il Software Talent Education (un’educazione ingegneristica proiettata all’IT e ai settori emergenti) e l’AI Talent Education (che si basa sulla piattaforma Model Art)

Huawei si impegna anche sul fronte della ricerca offrendo un Network nazionale a banda larga per garantire l’utilizzo dei Big Data nelle tecnologie emergenti riguardanti la rilevazione dei geni, l’analisi geologica e l’osservazione astronomica.

Nessuno rimane escluso in questa iniziativa: anche i professori (assieme ai supporti tecnici) imparano a gestire l’informatizzazione creando piattaforme digitali in linea col sistema educativo vigente, garantendo la creazione di Siti Web, lo sviluppo di APP e l’archiviazione di materiali didattici, video e immagini; e permettendo, inoltre, di definire un piano intelligente di valutazione dei compiti a casa e di apprendere in materia di IA per una migliore esperienza nella didattica.

Amazon Education

Amazon concentra il suo servizio cloud sull’AWS Education ovvero sull’iniziativa volta ad accelerare l’apprendimento del cloud (specifico per ogni tipo di studente) e così migliorare l’assetto delle startup, delle società e di tutti i tipi di organizzazioni; per promuovere tale iniziativa in ambito scolastico, ha creato dei programmi specifici a seconda del soggetto interessato: nel caso di uno studente di scuola superiore, egli potrà valutare le proprie competenze sbloccando dei badge e seguendo dei percorsi professionali nel cloud; nel caso di una persona in età universitaria, essa potrà seguire un programma Cloud Degree per sviluppare un piano formativo di due o quattro anni in cloud computing; nel caso di un docente, egli ha la possibilità di apprendere la materia al fine di aiutare gli studenti in questo percorso (prendendo spunto per attività didattiche originali e giochi con il programma Amazon Ignite e ottenendo rapidamente il materiale scolastico grazie a LMS Integrated Store).

Per persone al di fuori del sistema educativo, Amazon ha pensato ad un evento di due settimane chiamato AWS re:Invent che permette un apprendimento gratuito attraverso un programma personalizzabile e certificato, e webinar con i massimi esponenti del campo.

Per gli studenti delle scuole primarie e secondarie, invece, ha preferito puntare ad un approccio cloud più semplice e giocoso mediante sfide interattive e attività pratiche.

Affinché Amazon possa offrire vantaggio a chi si affida a lui per l’istruzione sul cloud, offre servizi come amazon business e Prime student cosicché studenti e professori possano avere accesso a tantissimi materiali e anche in tempi brevi e con scontistiche più vantaggiose.

Anche Amazon si impegna nel premiare gli studenti più meritevoli con finanziamenti per i loro progetti attraverso il servizio amazon catalyst.

Google For Education E GSuite Enterprise For Education

Google sfrutta software open source e software-defined avanzati, integrati con un sistema di cloud incentrato sui big data e sul machine learning, per garantire risultati rapidi, coerenti e scalabili.

I servizi offerti si dividono tra quelli offerti agli studenti e quelli offerti per la formazione degli insegnanti.

Nel primo caso, attraverso il servizio chiamato Classroom, ciascun studente avrà la possibilità di fruire in contemporanea a tutti quelli della stessa classe di documenti ed elenchi e di rimanere sempre aggiornati attraverso promemoria e riunioni (stabilite dalla professoressa).

Le risorse didattiche offerte, inoltre, permettono un migliore apprendimento dell’alunno attraverso app, guide e programmi per adattare le lezioni in base agli alunni e agli standard educativi, per permettere ai genitori di imparare ad usare il digitale in sicurezza, per condurre esperimenti scientifici analizzando e comparando i risultati, per raccontare storie con la realtà aumentata e molto altro ancora; tali risorse sono classificate in “Programmazione e informatica”, “Strumenti per la creatività”, Alfabetizzazione digitale”, “Coinvolgimento della famiglia”, “Strumenti didattici”, “Lingue, arte e cultura”, “Strumenti per tutta la scuola” e “Scienza, tecnologia, ingegneria e matematica”.

Inoltre, per avvicinare all’informatica anche ai meno appassionati, sono stati realizzati programmi specifici e semplificati, in contrapposizione ai corsi più professionali legati ai big data machine learning, allo spazio di archiviazione e networking, all’automazione e alla gestione delle API.

Google, però, non tralascia ambiti come la ricerca (per la quale offre borse di studio per usufruire gratuitamente di tutti i prodotti Google Cloud) e ambiti legati alla musica, alla moda e ai videogiochi (attraverso il corso gratuito Google CS First).

Nel secondo caso, invece, Google concentra l’attenzione sulla formazione degli insegnanti in ambito informatico dandogli anche supporto tecnico nella gestione dei vari servizi; inoltre, grazie al Transformation Center di Google for Education, gli insegnati possono accedere a casi reali su come altri docenti hanno creato una cultura tecnologica nel loro istituto e su come hanno realizzato programmi efficaci per lo sviluppo professionale.

Infine, Google ha previsto delle sessioni personalizzate di formazione aziendale (tenutesi ad Ottobre 2020) per i paesi più indietro come Europa, Medio Oriente e Africa.

Tre colossi, tre offerte abbastanza simili e davvero essenziali ma che gettano ancora ombre sull’eventualità di un aumento della dipendenza tecnologica e sulla possibilità che i dati sensibili a loro concessi non siano sicuri. Tutti timori a cui Huawei, Amazon e Google hanno risposto redigendo guide e soluzioni per un uso mirato e intelligente della tecnologia e dedicando sezioni dei loro siti per parlare dell’efficienza del loro cloud in materia di sicurezza; ma il riscontro è stato tutt’altro che positivo.