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Rendere le nostre città non solo più pulite dallo smog ma anche più colorate oggi è possibile grazie agli eco-murales. Prodotti con una particolare polvere per pittura, questi murales sono in grado di purificare l’aria intorno in modo naturale. Questa speciale polvere si chiama Airlite e sta diventando sempre più utilizzata dagli street artist e non solo, in Italia e in tutto il mondo.

 

La tecnologia di Airlite

Ideata da Massimo Bernardoni, Airlite è in grado di ridurre gli inquinanti presenti nell’aria attraverso un processo simile alla fotosintesi. Airlite agisce in presenza di luce attivando un processo di fotocatalisi, si legge sul suo sito. Si crea una concentrazione di elettroni che interagiscono con l’acqua e l’ossigeno dell’aria e generano ioni negativi. Gli ioni con una reazione chimica si legano alle sostanze inquinanti, trasformandole in diversi tipi di sali non pericolosi.  La sua azione si manifesta sulla superficie delle pareti su cui i sali si fissano ma grazie alla caratteristica dell’aria di circolare, i suoi effetti si estendono a tutto l’ambiente circostante. Infatti, il processo è ripetuto più volte in quanto per saturare di sali una parete occorrono più di 500 anni.

Ma i benefici di Airlite non sono solo questi. Poiché riflette la maggior parte della componente infrarossa dei raggi solari, che è responsabile del calore, è in grado di mantenere freschi gli ambienti senza dovere utilizzare gli impianti di condizionamento, riducendo così il consumo di energia elettrica nel periodo estivo. Inoltre, Airlite non ha bisogno di molta manutenzione perché impedisce allo sporco e alla polvere di depositarsi sulle superfici. Questa sua caratteristica è dovuta dalla capacità di decomporre le sostanze oleose e di creare un sottile strato superficiale di acqua, impedendo così alle polveri e ad altre particelle di fissarsi sulla parete.

Nel 2019 è stata citata dalle Nazioni Unite come una delle quattro innovazioni in grado di migliorare la qualità dell’aria.

 

Gli eco-murales

I murales dipinti con Airlite sono come un bosco invisibile. Dipingendo un murales su un edificio grigio è come se stessimo piantando alberi nelle città. È ovviamente chiaro come questo possa essere utile nelle grandi città, densamente urbanizzate e povere di spazi verdi. La scelta di utilizzare Airlite si sta così diffondendo in Italia e in tutto il mondo, sia grazie all’influenza di street artist famosi ma anche di associazioni sensibili alla tematica ambientale.

È il caso di Yourban 2030, un’associazione no profit fondata da Veronica De Angelis nel 2018 che è oggi diventata associazione pilota nella street art green. Yourban 2030 ha, infatti,  come obiettivo quello di sensibilizzare le persone sui cambiamenti climatici e i relativi problemi attraverso l’arte nelle sue molte forme, tra cui la street art. L’idea nasce, dice De Angelis nel suo TEDx Talk a Vicenza, dopo aver visto il grande cambiamento di un quartiere periferico di Miami grazie alla street art. Decide di voler portare quel cambiamento in Italia e come punto di partenza sceglie di usare un edificio di Roma ereditato dal padre. Scopre successivamente Airlite e durante un viaggio a New York conosce Federico Massa, in arte Iena Cruz, un artista di strada già sensibile alle tematiche ambientali. Nasce così Yourban 2030 e poco dopo il suo primo progetto: Hunting Pollution. Inaugurato a ottobre 2018, Hunting Pollution è il più grande green murales d’Europa. Rappresenta un airone multicolore, una specie in via d’estinzione, che caccia la sua preda in un mare inquinato. L’airone è ignaro del fatto che quella preda è contaminata e per lui letale. Oltre che al beneficio palpabile di purificare l’aria, Hunting Pollution ha anche un forte significato simbolico: vuole rendere l’uomo consapevole delle azioni sull’ambiente.

Dal 2018 Yourban 2030 ha realizzato molti altri progetti in Italia e promosso murales nel resto del mondo coinvolgendo anche artisti di strada internazionali. Negli Stati Uniti il primo murales mangia smog è stato inaugurato il 5 giugno 2021, Giornata Mondiale dell’ambiente. Realizzato da Amanda Phingbodhipakkiya, artista di origini asiatiche, e promosso da Yourban 2030 il murales è intitolato “Stand with us” e ha l’obiettivo di sensibilizzare le persone verso i numerosi episodi di razzismo degli ultimi tempi contro la comunità asiatica e celebrarne l’orgoglio.