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Lo scorso 26 aprile, dopo una serie di controversie, il miliardario Elon Musk, proprietario di Tesla e Space X, è riuscito ad acquistare Twitter per un valore pari a circa 54,20 dollari per azione, corrispondenti a circa 44 miliardi di dollari.

 

Lo scorso 26 aprile, dopo una serie di controversie, il miliardario Elon Musk, proprietario di Tesla e Space X, è riuscito ad acquistare Twitter per un valore pari a circa 54,20 dollari per azione, corrispondenti a circa 44 miliardi di dollari.

 

Nelle ultime settimane le parti coinvolte sono state protagoniste di diversi dibattiti e vari disaccordi, tanto che pochi si aspettavano che Twitter avrebbe veramente ceduto alla proposta di Musk.

Anche se leggendo diversi titoli di testate giornalistiche sembrerebbe che la questione si sia conclusa con la vittoria di Elon Musk, la verità è che prima di poter considerare l’accordo ufficialmente concluso c’è parecchia strada da fare; entrambi, infatti, potrebbero ancora rifiutarsi di portare avanti il processo di acquisizione da parte di Elon Musk, per qualsiasi ragione. L’unico vincolo è rappresentato una clausola corrispondente a una penale da pagare in caso di mancata conclusione dell’accordo pari a 1 miliardo di dollari (cifra alquanto ridotta rispetto a quella offerta dall’imprenditore per acquistare Twitter).

 

Ma per quale motivo Elon Musk ha voluto fortemente acquistare Twitter e diventarne così suo proprietario? Le ragioni di tale obiettivo non sono affatto un segreto, lo stesso Musk in passato ha più volte mostrato il suo interesse e apprezzamento nei confronti della piattaforma di cui però, secondo lui, i dirigenti non avrebbero saputo sfruttare il prezioso potenziale.

Il problema principale secondo il CEO di Tesla sarebbe stato infatti la mancanza di libertà di espressione degli utenti e l’impossibilità di utilizzare l’algoritmo segreto a proprio piacimento.

Inoltre, Twitter è sempre stata considerata la piattaforma più importante per la comunicazione di informazioni e di conseguenza uno strumento molto potente, tanto che è utilizzata ogni giorno da persone molto influenti, come giornalisti, politici, attivisti e soprattutto da molti leader e presidenti di diversi Stati.

 

Cosa è accaduto nelle scorse settimane

 

Partendo con ordine, il rapporto del miliardario con la piattaforma è sempre stato abbastanza altalenante, tanto che alcuni in passato avevano addirittura sospettato che volesse aprire un’altra piattaforma parallela a Twitter, ma con maggiore libertà di espressione garantita.

Ciò che è certo è che Elon Musk è sempre stato un utente particolarmente attivo su Twitter, sul quale ha sempre condiviso attraverso i suoi tweet messaggi di qualsiasi tipo, da ironici e provocatori su eventi di attualità a informativi sulle proprie attività con l’obiettivo di instaurare un rapporto più personale e diretto con i suoi circa 81 milioni di follower.

Soprattutto i messaggi ironici non sono mai mancati:

Il primo step di questa complessa vicenda è stata l’acquisizione da parte di Elon Musk, qualche settimana fa, di quasi il 10% delle azioni di Twitter, che l’hanno reso così l’azionista più importante della piattaforma, situazione che aveva già destato qualche sospetto.

La notizia ufficiale dell’intenzione di Musk non si è fatta troppo attendere, dato che qualche giorno dopo ha proposto ufficialmente a Twitter una cifra pari a quella che alla fine è stata accettata lo scorso 26 aprile per diventarne suo proprietario.

La risposta di Twitter alla proposta di Musk non era stata in realtà positiva, soprattutto il Consiglio di Amministrazione aveva provveduto prontamente ad agire di conseguenza applicando una serie di nuove regole che avrebbero impedito in qualsiasi modo a chiunque, in quel caso soprattutto ad Elon Musk, non solo di diventare proprietario della piattaforma, ma anche di avere un ruolo decisivo nel processo decisionale della società in quanto maggiore detentore di azioni.

 

Le regole “straordinarie” approvate dal Consiglio di Amministrazione verso la fine di aprile 2022 avevano come concetto di base la così detta pillola avvelenata, uno strumento che a volte viene utilizzato da società quotate in borsa per non permettere ai suoi azionisti di acquistare azioni sul mercato per prenderne il controllo senza l’approvazione del Consiglio stesso.

In questo modo, era sembrato all’esterno che Twitter volesse impedire in qualsiasi modo che Elon Musk comprasse l’azienda, cosa che però alla fine sappiamo non sia accaduta.

 

Infine, in questi giorni, la conferma dell’accordo tra le due parti è arrivata e in maniera abbastanza inaspettata, Elon Musk sarebbe veramente arrivato a un accordo con Twitter.

 

Le (ex) norme di Twitter e la libertà di espressione

 

In passato anche su iWrite in questo articolo ci eravamo posti il problema in merito alla libertà di espressione che i social network, e in particolare Twitter, promettono di garantire ai propri utenti e il contrasto con le regole e le linee guide che inevitabilmente sono necessarie al sicuro e corretto funzionamento delle stesse.

 

Il 9 gennaio 2021, Donald Trump era stato ufficialmente bannato da Twitter, tra l’altro principale strumento di comunicazione con il pubblico dell’ex Presidente, in quanto non aveva rispettato termini e condizioni stabilite dalla piattaforma. Già in quella occasione molte persone, Elon Musk incluso, si erano poste il problema della libertà di espressione in quanto, secondo molti, limitata in quel contesto, ma soprattutto, limitata da Twitter che non è altro che un’azienda privata che in quel caso ha deciso di occultare un personaggio molto importante nel panorama politico internazionale.

 

È necessario però ricordare che Twitter, come qualsiasi altro social network, presenta una serie di norme che hanno sempre garantito sicurezza, privacy e autenticità ai suoi utenti; queste linee guida rappresentano il risultato di un attento studio e di una serie di ricerche su attitudini e tendenze degli utenti online, che sono state scoperte attraverso la raccolta dei feedback dei membri dell’azienda in tutti i paesi in cui opera Twitter, in modo tale da riuscire ad adattare le proprie regole ai diversi contesti culturali.

 

L’allora CEO e fondatore di Twitter, Jack Dorsey, aveva dichiarato in merito alla questione di Trump: “Twitter è soltanto una piccola parte della conversazione più ampia che avviene su internet. Se qualcuno non è d’accordo con le nostre regole, può semplicemente andare su un altro servizio online”.

Questa dichiarazione spiegava che la piattaforma privata garantiva un servizio a utenti e follower che sceglievano di farne parte, motivo per il quale era necessario seguire determinate norme di comportamento per potervi avere accesso, che tra l’altro erano differenti e meno limitanti per personaggi politici e particolarmente influenti come lo era Donald Trump.

Con Elon Musk lo scenario futuro in merito alle regole e alle norme di comportamento sarà notevolmente differente a quello che abbiamo sempre conosciuto…

 

Sviluppi futuri

 

Molti si stanno chiedendo che cosa accadrà d’ora in poi dato che Elon Musk è sempre più vicino a diventare veramente il proprietario di Twitter; la tanto ricercata libertà di espressione sarà veramente tale o subirebbe i filtri di un personaggio non indifferente che non ha mai nascosto le sue idee e linee di pensiero?

 

Qualche giorno fa Elon Musk, sul suo personale account Twitter, ha condiviso un messaggio che descrive alla perfezione le sue future intenzioni nell’attività decisionale che gli spetterebbe nella gestione della piattaforma:

 

 

 

Secondo Musk, Twitter sarebbe la piazza digitale nella quale questioni importanti per il futuro dell’umanità sono dibattute ogni giorno, mentre per lui la libertà di parola è l’ancora di una democrazia funzionante.

Per rendere Twitter migliore di sempre, Elon Musk intende non nascondere più gli algoritmi della piattaforma, che Twitter ha sempre tenuti segreti per ovvie ragioni, ovvero per evitare che venissero copiati o manipolati a proprio favore dagli utenti, in modo tale che nessuno avesse potuto decidere che peso dare al proprio tweet rispetto agli altri e che la decisione spettasse a un algoritmo creato e gestito dai suoi proprietari.

 

La piattaforma, secondo Musk, dovrebbe invece essere “gestita” da tutti, con lo scopo di incrementare la fiducia degli utenti, contrastare i bot spam e dare spazio solamente a pensieri umani.

Rimane comunque il rischio che non vengano garantiti due dei tre pilastri fondamentali che Twitter in passato ha cercato di promuovere attraverso il suo regolamento e le linee guida, quali sicurezza e privacy.

Inoltre, ci sarebbe anche l’idea di permettere a tutti gli account che in passato sono stati “bannati”, ovvero privati del proprio account, da Twitter di ritornare a farne parte, proprio perché Musk è convinto che togliere la libertà di parola a qualsiasi utente sia sbagliato oltre che contrario alla legge.

Nonostante ciò, sempre secondo Elon Musk, solamente adottando queste nuove azioni lui stesso, l’azienda e gli utenti potrebbero sbloccare insieme l’enorme potenziale di Twitter.

 

La situazione è ancora abbastanza incerta e ogni giorno ci troviamo di fronte a nuovi inaspettati sviluppi, l’esempio è proprio il fatto che Elon Musk alla fine sia riuscito a fare qualcosa che a molti sembrava impossibile. Ma ormai, c’è ancora qualcosa di veramente impossibile per Elon Musk?