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L’EFSA ha pubblicato le nuove raccomandazioni per trasportare gli animali da reddito

E sembra che per bovini, ovini e pollame sarà un po’ più piacevole viaggiare

 

Vi sarà certo capitato durante un viaggio in autostrada di notare un veicolo, magari multipiano, che trasporta animali di varia specie. Vi siete mai chiesti se esistano delle regole su questo tipo di trasporto speciale che impattino sia sul benessere degli animali che su quello dell’uomo?

Ebbene, le regole esistono e come, tant’è che  giusto pochi giorni fa l’EFSA ( l’Agenzia Europea per la sicurezza alimentare) ha rilasciato un nuovo parere scientifico per il benessere degli animali durante il trasporto. Questo documento ha lo scopo di analizzare le particolarità legate al trasporto di alcune specie animali identificandone le criticità e di proporre nuovi spunti di ricerca sul tema. È organizzato in sezioni che esaminano i requisiti generali del bestiame idoneo e il management necessario per organizzare e gestire il trasporto, le raccomandazioni a cui attenersi in termini di intervalli di idratazione e alimentazione del bestiame, tempi di percorrenza, periodi di riposo e spazi necessari per il benessere delle specie trasportate.

Vediamo alcune particolarità più nel dettaglio.

Partiamo dagli equini, animali che possono essere trasportati per ragioni di diversa natura (dall’allevamento alle mostre o manifestazioni sportive) e che sebbene ritenuti socievoli, in realtà sono governati dall’istinto “flight or fight” (fuggi o combatti). Questo è proprio uno dei motivi per cui vengono trasportati in furgoni singoli: è mandatorio evitare lotte e conseguenti lesioni da morso tra animali troppo vicini l’uno all’altro. Inoltre, avendo un baricentro molto spostato in avanti, i cavalli portano buona parte del loro peso sulle zampe anteriori e questo li mette in difficoltà non solo nel mantenere la posizione in relazione alle accelerazioni e decelerazioni effettuate dal mezzo in cui vengono ospitati, ma li espone anche ad un alto rischio di infortuni durante viaggi molto lunghi. Le uniche eccezioni al viaggio singolo sono rappresentate dalle cavalle con i puledri o dai gruppi di pony abituati a vivere assieme, che tollerano la vicinanza in ambienti ristretti. Altra prescrizione importantissima riguarda la necessità di mantenere un buon ricambio d’aria all’interno dei furgoni soprattutto nella stagione estiva, visto che i cavalli termoregolano attraverso il sudore.

Per quanto riguarda i suini, recenti evidenze hanno dimostrato che a causa di una disproporzione tra massa cardiaca e massa corporea questi animali sono poco capaci di adattarsi allo stress: il loro trasporto deve tenerne conto. Le regole generali da seguire sono quindi: controllare che abbiano sufficiente spazio (in relazione ad età e dimensioni) per muoversi e sdraiarsi durante il trasporto diurno e non eccedere durante il trasporto notturno e quando le temperature sono basse, ad esempio durante i trasporti aerei (situazione in cui questi animali preferiscono rimanere accovacciati e vicini gli uni agli altri). Non è necessario invece mettere a disposizione dell’acqua durante il movimento del veicolo poiché i suini non amano abbeverarsi mentre sono in movimento; inoltre vanno nutriti prima del trasporto ed idratati durante le soste.

Gli ovini sono animali che hanno come peculiarità la ruminazione pressocché costante: è stato dimostrato che, durante un trasporto turbolento caratterizzato da eccessive accelerazioni e decelerazioni o da improvvisi cambi di marcia, manto stradale dissestato o curve strette, la ruminazione e il riposo di questi animali vengono pesantemente disturbati e aumenta il rischio di lesioni. Pertanto, viene prescritto di monitorare i percorsi degli autoveicoli con accelerometri dedicati soprattutto nei lunghi viaggi.

Il punto chiave del trasporto del pollame sembra invece essere legato al loro scarso adattamento alle alte temperature e all’elevata umidità che si viene a creare a causa della loro attività respiratoria, soprattutto se molti capi vengono trasportati contemporaneamente su veicoli commerciali. I sistemi di ventilazione passiva possono risultare insufficienti e pertanto viene raccomandato non solo di ridurre la densità di stoccaggio ma anche di mantenere una temperatura massima di 24-25°C con un tasso di umidità relativa intorno al 70% attraverso l’utilizzo di sistemi di ventilazione meccanica per ogni viaggio che superi la durata di 4 ore.

Un aspetto comune sottolineato più volte nel documento, per motivi differenti tra le varie categorie di animali, è la necessità di limitare il numero di capi che viaggiano nello stesso scomparto, sia per evitare che questi si feriscano in maniera più o meno volontaria (contatto o combattimento come nel caso di equini e suini) sia perché alcune specie regolano la vita di gruppo secondo ferree gerarchie sociali: inserire estranei rappresenta il primum movens per l’innesco di un comportamento agonistico (vedi le capre). Inoltre tutte le categorie di animali prese in esame soffrono lo stress termico, soprattutto i capi giovani, per cui per tutti la temperatura va controllata attentamente. Infine, alcune categorie di animali  (ad esempio le pecore) hanno una buona tolleranza ai lunghi viaggi (fino a 48h) e si dimostrano resistenti alla disidratazione a patto che le condizioni di trasporto siano ottimali (monitoraggio della temperatura). Tuttavia questa specie fatica a bere acqua da fonti non familiari e per questo motivo dovrebbe beneficiare di pause di almeno 24h.

Da non sottovalutare è il rischio di trasmissione di malattie infettive che risulta amplificato in relazione al trasporto di animali, soprattutto quando tutte le suddette norme non vengono rispettate.

L’attenzione verso questa specifica attività è un tema noto a livello istituzionale europeo già da molto tempo; in epoca recente assume un significato ancora più importante nell’ottica della strategia “One Health” che si propone di modificare l’approccio antropocentrico al concetto di salute identificando in un unico sistema globale l’uomo, l’ambiente e tutti gli altri esseri viventi che lo condividono.

In questo senso, appare chiaro come salvaguardare la salute animale sia indispensabile per proteggere e assicurare la salute dell’uomo.