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Durante la scorsa settimana si è tenuto il settantaduesimo Festival di Sanremo. Sembrava un’edizione come le altre fino a che uno dei protagonisti in gara non ha concluso la sua performance al grido di “Fantasanremo”. Per alcuni telespettatori deve essere sembrata la recitazione di una strana formula magica mentre per altri è stato solo l’inizio di un emozionante campionato che ha visto scendere in campo, o meglio sul palco, quasi 500.000 fantasquadre che si sono dimostrate pronte a tutto per conquistare la gloria.

A quasi una settimana dalla conclusione del Festival, la redazione di iBicocca ha intervistato Giacomo Piccinini, uno dei creatori del fantagioco del momento.

Come è nata l’idea?

Fantasanremo nasce da un gruppo di musicisti, tecnici, fonici, insomma lavoratori del mondo dello spettacolo, che già da tempo si riuniva ogni anno per vedere il Festival di Sanremo al bar “Corva da Papalina in una piccola cittadina del fermano, nelle Marche. Più che altro ci piace definirci come “un piccolo ma gioioso manipolo di appassionati del Festivàl” e proprio animati da questa passione nel 2019 abbiamo costituito “la Giuria Microscopica” una commissione che, dopo una serie di attentissimi ascolti dei brani in gara, era chiamata a esprimersi sugli artisti prendendo in considerazione vari aspetti delle esibizioni che spaziavano dall’esibizione canora, all’abbigliamento e ai gesti compiuti sul palco. Nel 2020, abbiamo deciso di tentare un “upgrade” di questo punto di ascolto. Da una costola della Giuria Microscopica nasce la Commissione FIF (Federazione Italiana Fantasanremo) che, per l’appunto, elabora il regolamento del Fantasanremo ossia una specie di fantacalcio a tema Festival. Il primo anno era un gioco riservato ai frequentatori del bar, in tutto avevamo una cinquantina di iscritti, ma l’anno dopo a causa del covid siamo stati costretti a sbarcare sul web. All’epoca ci sembrava un bel segnale vista la difficoltà del momento: volevamo poter continuare a sfidarci tra amici pur rimanendo ciascuno a casa propria. In pochissimo tempo, anche grazie al potere dei social, il Fantasanremo è diventato virale e dalle 50 squadre dell’anno precedente sono diventate 50 mila fino a raggiungere il record nel 2022, anno in cui il numero dei partecipanti è praticamente decuplicato.

 

E per chi non lo conoscesse, puoi dirci un po’ come funziona questo Fantasanremo?

Il meccanismo non è diverso da quello degli altri fantagiochi come ad esempio il fantacalcio. Nel nostro caso i giocatori sono gli artisti in gara all’Ariston e ciascun fantallenatore deve comprare cinque artisti con un budget massimo di 100 Baudi, moneta di fantasia dedicata a Pippo Baudo.  Le azioni svolte dall’artista, durante la performance ma anche durante tutta la settimana della rassegna musicale, fanno guadagnare (bonus) o perdere (malus) punti al fantallenatore che lo ha inserito nella propria rosa. I bonus e i malus possono essere legati sia alla prestazione musicale sia a fatti goliardici che possono accadere dipendentemente o indipendentemente dalla volontà dell’artista. Al termine della rassegna vince il fantallenatore che ha totalizzato più punti.

Vi aspettavate tutto questo coinvolgimento da parte degli artisti, sia giovani che meno giovani?

Sicuramente un po’ di coinvolgimento da parte degli artisti ce lo aspettavamo soprattutto perché già lo scorso anno 25 artisti su 26 avevano nominato il Fantasanremo durante le loro interviste e alcuni come Lo Stato Sociale, Random e Colapesce e Dimartino avevano “recitato” la parola magica direttamente in eurovisione. Quest’anno c’è stata una vera e propria esplosione del fenomeno Fantasanremo e crediamo che almeno in parte la “colpa” sia da attribuire a Gianni Morandi che è stato il primo a nominarci sul palco dell’Ariston dimostrando a tutti che era possibile rompere gli schemi e ironizzare sul festival più importante della musica italiana. Morandi ha davvero “aperto tutte le porte” giustificando e spronando la partecipazione anche da parte dei giovanissimi concorrenti.

 

Quest’anno il Festival ha fatto registrare degli ascolti da record, sentite di aver contribuito in qualche modo al suo re-branding? E come avete reagito alle critiche di chi ha accusato di aver “rovinato” il Festival della canzone italiana?

I dati diffusi confermano la straordinarietà degli ascolti oltre al fatto che, per la prima volta, è stato registrato un enorme coinvolgimento da parte dei social. Merito nostro? Questo lo lasciamo dire agli altri. Intanto però abbiamo chi sta analizzando questi dati così da conoscere, a posteriori, se effettivamente il merito è anche di Fantasanremo. Da parte nostra siamo propensi ad affermare che molto del merito va riconosciuto a Amadeus perché grazie alle sue scelte ha avvicinato i giovani alla rassegna. La sua direzione artistica ha aperto il teatro Ariston a mondi che fino a qualche anno fa erano considerati lontani dal Festival; basti pensare che i giovanissimi sono stati inseriti nella categoria dei “big” e che sono stati coinvolti stili musicali completamente diversi da quelli a cui si era abituati. In questa grande ondata di novità il Fantasanremo potrebbe aver contribuito a rendere virale il Festival, rendendolo ancora più fruibile ai giovani attraverso il coinvolgimento social.
Per quanto riguarda le critiche fortunatamente ne abbiamo lette molto poche e quasi tutte riguardanti l’invasività del Fantasanremo: a nostra “discolpa” possiamo dire che mai ci saremmo aspettati un’adesione così importante da parte degli artisti. È vero, il regolamento in generale è stato piuttosto invasivo ma questo non ha ostacolato in alcun modo lo svolgimento delle serate e anzi, ad un certo punto lo stesso Amadeus è stato al gioco tanto da spingere gli artisti a compiere ogni sorta di goliardia potesse permettere loro di portare a casa un bel bottino di punti. Però ecco, non credo che questo abbia rovinato il clima del Festival, anzi ne sono certo, infatti in conferenza stampa sia Amadeus che il direttore di Rai 1 hanno ribadito che non si stava urtando la sensibilità di qualcuno ma anzi, Fantasanremo ha rappresentato un buon pretesto per rompere gli schemi infrangendo quell’alone di chiusura e serietà che ormai da anni caratterizzavano il festival di Sanremo. Ci dispiace sapere che qualcuno ha trovato poco opportuno il nostro gioco ma abbiamo fatto tesoro della lezione e stiamo lavorando già al prossimo regolamento. Per le future edizioni faremo in modo che il tutto sia molto meno invasivo e anche molto meno dipendente dalla volontà degli artisti. Vorremmo tornare a affidarci al caso e vorremmo che tutto sia molto più criptico così che chi non partecipa al Fantasanremo nemmeno si accorgerà di ciò che sta avvenendo sul palco mentre i fantallenatori potranno “gasarsi ancora di più”.

 

Sappiamo che anche quest’anno state già preparando per il Fantaeurovision, pensate di internazionalizzare questo gioco estendendolo anche a altri paesi?

Sì, in realtà per il Fantaeurovision è già quasi tutto pronto e il sito è già multilingua dallo scorso anno. Infatti, già nel 2021 abbiamo coinvolto diversi paesi e la stessa parola “Fantaeurovision” è stata detta da diversi altri artisti partecipanti tra cui ricordo sicuramente i tedeschi e gli islandesi. Data la “storica” rivalità siamo anche rimasti piacevolmente colpiti dall’enorme partecipazione da parte del pubblico di San Marino. Siamo molto fiduciosi nel coinvolgimento delle altre nazioni anche perché, dati alla mano, il Fantasanremo è stato giocato da tutti i continenti escluso l’Antartide e questo, insieme al fatto che lo ospiteremo in Italia, ci fa sperare in una sempre maggiore visibilità che si tradurrà per tutti in un maggiore divertimento.

 

Avete programmi per il futuro? Pensate di estendere questo modello di “fantasy play” anche ad altri eventi?

Il nostro progetto per il futuro è non avere progetti per il futuro. Per ora posso solo dire che continueremo a giocare a vita al Fantasanremo e al Fantaeurovision. Non ci poniamo limiti ma ci interessa continuare a divertire e a divertirci. Tuttavia, arrivati a questo punto è doveroso tenere conto di quanto del nostro tempo dobbiamo dedicare all’organizzazione della macchina del Fantasanremo: noi siamo musicisti e la nostra grande speranza è quella di tornare a fare anche il nostro lavoro che purtroppo attualmente non possiamo fare regolarmente a causa covid. Quindi tra gli auguri che rivolgiamo a noi stessi c’è anche quello di avere poco tempo per creare altri fantagiochi perché saremo tornati a svolgere a pieno il nostro impiego principale.