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Già da qualche anno la tecnologia ha iniziato a conquistare un ruolo da protagonista in ambito scolastico: sorge quindi spontanea la necessità di interrogarsi sull’efficacia degli strumenti educativi digitali nel favorire il pensiero critico dei giovani studenti. Nel 2017 Errikos Pitsos lancia la piattaforma Kialo, con sede a Brooklyn, proprio al fine di contribuire allo scambio di idee sotto un profilo critico.

Il motivo che ha mosso l’ideatore a fondare questa piattaforma di discussione online è quello di costruire una propria persona, sia per allenarsi a difendersi dagli insidiosi troll, sia per rinforzare la propria capacità espressiva. Kialo è uno spazio in cui gli iscritti alla piattaforma possono liberamente proporre degli argomenti da sviscerare insieme, scriverne un pensiero e aprire così una discussione a cui chiunque può ricollegarsi pubblicando il proprio punto di vista. Il contributo viene inserito tra i pro o i contro in una netta divisione in colonne. Tutti i contributi vengono poi trasformati in un tassello facente parte di un grafico il quale, in un colpo d’occhio, attraverso una suddivisione cromatica in verde e in rosso, ci restituisce la ‘’temperatura’’ della discussione che ruota intorno all’argomento in questione.

 

Fonte: https://www.kialo-edu.com/

Alcuni contributi possono essere incentrati su temi di attualità e suscitare riflessioni sulla possibilità, per esempio, dell’Ucraina di arrendersi per poter salvare vite umane oppure sulla validità di programmi scolastici informativi inerenti l’identità e l’orientamento sessuale, ma anche tematiche generiche e leggere come una riflessione sulla promozione dell’immortalità umana (se scientificamente possibile) oppure l’ipotesi dei social media regolati dai governi. Si può davvero spaziare tra gli argomenti più vari.

La piattaforma offre anche la possibilità di accedere con un profilo da insegnante e creare dei dibattiti di classe in cui gli studenti possono mettere in pratica quanto visto in aula e consolidarne la conoscenza sulla scia del metodo di tesi e antitesi. L’insegnante può aggiungere collegamenti ipertestuali inserendo ulteriori informazioni per facilitare l’esplorazione dell’argomento. Tutto ciò è molto innovativo rispetto al panorama generale: lo studente viene introdotto in una piazza virtuale in cui la scrittura di un articolo, un tema, un saggio non rimane confinato nel rapporto uno a uno studente-insegnante.

Il messaggio che questa piattaforma lancia è chiaro: per poter dissentire è fondamentale saper argomentare. Senza questa abilità si rischia di rinunciare a proporre il proprio punto di vista o di favorire atteggiamenti oppositivi che non aggiungono valore e non sono costruttivi.

Nell’intervista pubblicata su The Chronicle il fondatore chiosa concludendo: ‘’Wikipedia tells you the what and we tell you the why’’ (Wikipedia ti dice il cosa e noi ti diciamo il perché).

Ragionando sul dubbio se la tecnologia stia distruggendo il pensiero critico oppure no, è necessario in prima istanza convenire sul fatto che qualsiasi device o medium è uno strumento atto a svolgere un compito: non va pertanto approcciato come se fosse una soluzione.
Per proteggere un giovane o una giovane dai rischi che l’accesso indiscriminato a ogni tipo di contenuto online può comportare, è meglio mettere dei limiti o offrire la chiave per determinare criticamente il valore di ciò che si trova online?

Questo vale anche per ciò che si può fare attraverso i nuovi strumenti tecnologici.

Ad esempio, i ragazzi possono utilizzare Power Point per ricreare su un foglio digitale quello che veniva creato a mano su un cartellone: ma dov’è l’evoluzione? Non si tratta piuttosto di involuzione, considerato che possono generare lavori accattivanti senza preoccuparsi di sviluppare una personale tecnica artistica? Inoltre, se questo strumento non viene utilizzato come un mezzo per aprire discussioni, confronti o creare lavori interattivi come può risultare una presentazione pensata in modo critico? Sarà un semplice utilizzo delle varie funzionalità offerte dal software che non vengono, tuttavia, impiegate per “andare oltre”.

La tecnologia viene oggi utilizzata con lo scopo opposto che si prefigge Errikos Pitsos: viene cioè messa a disposizione per rendere la vita e i compiti facilmente eseguibili con la conseguenza di limitare sia la potenzialità tecnologica sia la potenzialità del pensiero critico individuale.

Ad oggi in ogni caso la ricerca di Pitsos sta dando buoni frutti: sono 134.4 mila le visite mensili di Kialo e nel mese di ottobre 2022 si è registrata una variazione del + 4.19%.
Basterà per costruire un pensiero critico maturo anche online? Di sicuro è un primo passo.