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Negli ultimi mesi, Microsoft e Sony, i due principali player del mercato console, hanno iniziato una “campagna acquisti” che mira ad espandere le line-up di titoli in esclusiva delle due rispettive console competitor, Xbox Series X e PlayStation 5. In particolare, per ora, si parla di “sole” due grandi operazioni ma che, tuttavia, lasciano intravvedere grossi cambiamenti nel mercato, soprattutto tra gli studi medio-grandi.

Microsoft acquista Activision-Blizzard: un affare storico

Il 18 gennaio, con una mossa che ha stupito molti nell’industria videoludica, Microsoft ha acquisito, con un investimento di circa 70 miliardi di dollari, Activision-Blizzard, la terza società di gaming al mondo per vendite dopo Tencent e Sony.

In questo modo, la compagnia di Redmond è entrata in possesso non solo degli enormi studios della compagnia americana ma anche di tutte le sue celebri proprietà intellettuali. Tra i giochi che in un futuro non troppo lontano potrebbero diventare esclusiva Xbox ci sono quelli delle serie Call of Duty, Crash Bandicoot, Warcraft e Overwatch. Senza considerare che Activision-Blizzard aveva già assorbito, a sua volta, King Digital Entertainment, compagnia dietro i successi mobile di Candy Crush Saga e Bubble Witch Saga. Certo, resta il fatto che al momento Microsoft ha affermato di non rendere i giochi Activision-Blizzard sue esclusive console, ma sembra chiaro che la prospettiva di avere un parco titoli dedicato alle sole console Xbox non può che far gola alla compagnia fondata da Bill Gates. Soprattutto ora che punta sempre di più sul suo Game Pass, di cui vi abbiamo brevemente parlato in questo articolo.

Sony rilancia comprando Bungie: è abbastanza?

Poche settimane dopo la mossa di Microsoft, Sony annuncia di aver acquistato lo studio Bungie, autori del celebre sparatutto-RPG online Destiny e dei primi Halo. L’operazione è costata alla compagnia giapponese circa 4 miliardi di dollari e, nonostante Bungie manterrà la sua indipendenza creativa, renderà tutti i futuri titoli dello studio esclusiva PlayStation.

Ovviamente, l’acquisto di una software house come Bungie non può minimamente essere paragonato all’acquisizione di Activision-Blizzard. Tuttavia rende chiaro come Sony non abbia intenzione di restare a guardare e intenda espandere il suo parco titoli acquisendo altri studios. Tant’è che a Sony, pare, risultino ancora altri 10 miliardi di dollari pronti per essere investiti in altre acquisizioni da qui al 2023. Secondo molti analisti ed esperti, i prossimi obiettivi nel mirino di Sony potrebbero essere le due compagnie giapponesi Capcom, famosa per le serie Street Fighter e Monster Hunter, e Konami, che nonostante il “basso profilo” degli ultimi anni resta un nome storico e altisonante nel settore.

Nintendo resta all’angolo?

In tutto questo qualcuno potrebbe lecitamente chiedersi se anche Nintendo abbia intenzione di fare acquisizioni importanti a breve. Infatti, anche se sarebbe una forzatura definire la Nintendo di oggi una competitor diretta di Sony e Microsoft, non si può ignorare il fatto che Nintendo Switch è attualmente una delle console più vendute della storia. Nintendo cercherà dunque di seguire la strada tracciata da Sony e Microsoft acquisendo studi di terze parti? Per ora la risposta sembrerebbe negativa. Shuntaro Furukawa, presidente della compagnia di Kyoto, ha infatti dichiarato che “il nostro brand è stato costruito sulla base di prodotti realizzati con dedizione da parte dei nostri dipendenti, avere sotto il nostro controllo un grande numero di persone che non possiedono il DNA Nintendo non sarebbe un vantaggio per la nostra azienda”. Posizione comprensibile se si considera che Nintendo ha già uno sconfinato numero di proprietà intellettuali a cui ricorrere per produrre i propri videogiochi first-party.