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Secondo un’indagine dell’OCSE l’Italia si trova al penultimo posto della classifica dei paesi del G20 per educazione finanziaria, ma c’è qualcuno che sta riuscendo nell’intento di portare l’economia a tutti, per insegnare soprattutto ai giovani, come gestire le proprie finanze.

Qual è la situazione italiana attuale e perché è importante l’educazione finanziaria

Dal report dell’OCSE emerge che più della metà degli italiani non conosce l’effetto dell’inflazione su una somma di denaro, meno della metà è in grado di calcolare un tasso di interesse semplice e solo un terzo degli italiani sa calcolare un tasso di interesse composto. Ma questi sono i dati relativi agli adulti, per i giovani studenti la situazione è ancora più preoccupante: ben il 20,9% di loro non raggiunge le abilità finanziarie minime, oltre al fatto che a distanza di sei anni nulla sembra cambiato, i punteggi sono praticamente gli stessi.  Gli investimenti da fare in quest’ambito sono dunque numerosi e i motivi dell’importanza sono molteplici, in primis: avere la consapevolezza di come gestire al meglio il proprio denaro oltre che saper ponderare in modo appropriato le scelte finanziarie per evitare di trovarsi in difficoltà e riuscire a superare la crisi. Per dirlo con le parole dell’ex segretario generale dell’OCSE: “l’educazione finanziaria è una skill fondamentale per la vita quotidiana perché questa può fare una differenza cruciale nella vita delle persone, nelle loro scelte e opportunità. È un fondamento per il benessere, l’imprenditorialità, la mobilità sociale e la crescita inclusiva

Chi vuole cambiare le carte in tavola

Nominati da Forbes tra i 30 under 30 di quest’anno, Marco Scioli ed Edoardo Di Lella hanno fondato Starting Finance nel 2018 come una semplice pagina Facebook indirizzata agli appassionati di economia e da allora è stato un susseguirsi di successi: iscritta nel registro delle imprese italiane come startup innovativa che ha costruito la più grande community di giovani che si vogliono formare in ambito economico-finanziario, obiettivo che si sta adempiendo se si contano circa i 100mila followers sui social con oltre 100 contributor tra studenti universitari appassionati che portano una media di 70 contenuti formativi e originali a settimana. La loro missione: “diventare il primo punto di riferimento per l’educazione e l’informazione finanziaria per i giovani e per chi inizia ad approcciarsi a questo settore”, seguendo tre principi cardine: informazione, educazione e gamification. Se il primo punto si concentra molto sui social dove viene portata informazione veloce, case studies e post con grafiche accattivanti riguardanti le ultime notizie; il secondo è relativo al sito dove, suddivisi per livelli “principiante, medio e avanzato” vengono trattati, come una guida, tutti i principali argomenti del mondo economico. Il terzo obiettivo è la gamification ovvero rendere maggiormente coinvolgente e interessante l’apprendimento di questa materia procedendo come fosse un videogioco e per far ciò assicurano: “stiamo lavorando ad un’app dall’interfaccia semplice ed intuitiva dove procedendo per livelli e guadagnando punti si arrivi a padroneggiare sempre di più questi argomenti”.

Da Starting Finance ai portali di educazione finanziaria

Ma il caso di Starting Finance non è l’unico, altre realtà si stanno mobilitando per fornire alle persone una base di educazione finanziaria: progetti come quello di Banca d’Italia: “economia per tutti”, un vero e proprio portale dove si possono trovare informazioni di base, progetti educativi, infografiche, notizie e quiz per mettersi alla prova, tutti basati sul potere dello storytelling e delle immagini: sono stati creati dei veri e propri episodi che vedono come protagonisti persone di tutti i giorni alle prese con piccoli problemi economici quotidiani.

Rivolto ai giovanissimi ragazzi delle scuole è il progetto di Feduf, Fondazione in collaborazione con il MIUR che “promuove la diffusione dell’educazione finanziaria partendo dalla scuola attraverso progetti specifici, che si basano su una comunicazione semplice ed empatica”

Anche i giovani si cimentano, e ne parlano sui social

Riccardo Zanetti a prima vista sembrerebbe un normale ragazzo di 23 anni, studente di economia e appassionato di tutto ciò che concerne il mondo digital, ma le cose stanno diversamente: founder e CEO di Revives, società che si occupa di capitale di rischio e private equity, oltre che di altre tre realtà e un canale Youtube da 200 mila iscritti. Dalla sua residenza londinese, racconta attivamente le sue avventure imprenditoriali, accompagnando i ragazzi che lo seguono in video coinvolgenti dove spiega con parole semplici e adatte ad un pubblico di non esperti concetti anche complessi di economia e di business. La parola d’ordine è trasparenza dato che il video “Ecco quanto guadagno su Youtube” ha superato il mezzo milione di visualizzazioni.

Ma Youtube non è l’unico mezzo e pagine social come “pillole di economia“ e “economia in 10 secondi”, rendono ogni tempo morto un’occasione per conoscere qualche nozione in più in modo leggero e accattivante. E per chi non ha tempo di guardare il cellulare, esistono diversi podcast come: “investire semplicemente”, “finanza amichevole” di Alessandro Fatichi, “incassaforte pod” e il podcast di Marco Montemagno, solo alcuni tra i tanti.

Diventare protagonisti: le app che ci aiutano

Gli investimenti sono una componente fondamentale del mercato, ma spesso capita che le persone non abbiano idea di dove partire pensando che sia troppo difficile o che siano necessarie somme astronomiche, ma i ragazzi di Oval money la pensano diversamente. Oval money è un’app intuitiva che ha lo scopo di “fornire un nuovo modo di gestire le proprie finanze, facendo crescere il proprio capitale risparmiando e investendo in modo totalmente sicuro e protetto da identificazione biometrica”, il loro motto: “le buone abitudini pagano” rende l’idea di come le piccole azioni quotidiane possano contribuire alla nostra sicurezza monetaria. Sono proprio le abitudini di spesa e risparmio che quest’app aiuta a monitorare fornendo degli strumenti come la possibilità di collegare tutti conti e le carte di pagamento per controllare ogni transazione e consultare le analytics. La possibilità di creare delle proprie regole smart rende l’app molto interattiva che aiuta a tenere alta la motivazione: “ogni settimana metti da parte 10 euro” oppure “ogni 10 km che fai a piedi investi 15 euro”.

Partire ancora prima: come la scuola potrebbe favorire

Sicuramente gli strumenti messi a disposizione dal web oltre che corsi e letture possono favorire i giovani nella comprensione dell’economia e della finanza personale, ma per avere adulti preparati, un percorso autonomo potrebbe non bastare, servirebbe implementarlo nel sistema scolastico italiano ed insegnarlo sin dalle elementari partendo da ciò che viene definita “alfabetizzazione finanziaria”. Se l’iniziativa #ottobreedufin2020, il mese dedicato all’educazione finanziaria, ha riscosso successo, il prossimo passo potrebbe essere quello di ampliarlo al fine di rendere le generazioni successive in grado di gestire il proprio portafoglio, perché di sicuro non si impara a investire in borsa guardando un paio di video sul web, ma ogni grande “scalata” inizia sempre con un passo.