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Qui su iWrite abbiamo già parlato di Twitch e delle sue potenzialità, per questo non avremmo potuto non scrivere dell’open talk che si è tenuto ai Digital Innovation Days tra Nicoletta Besio, sales director di Twitch Italia, e Alessandra Sangalli, media & PR manager presso L’Oreal.

Durante la chiacchierata, Besio ha descritto Twitch come una piattaforma difficile da definire in maniera univoca: basilarmente, si può affermare che Twitch è la piattaforma di live streaming leader mondiale, e lo è diventata offrendo contenuti che spaziano dai videogame allo sport, fino alla musica. Nonostante, infatti, Twitch sia nata come piattaforma dedicata al gaming, oggi è più corretto definire il sito come una piattaforma d’intrattenimento generico.

 

Parlando di numeri, Nicoletta Besio afferma che mensilmente, a livello globale, 7 milioni di creator producono contenuti per la piattaforma e che 30 milioni di utenti giornalieri si connettono al sito. Per testimoniare il successo di Twitch negli ultimi anni, Besio fa notare come, dal 2011 a oggi, gli spettatori siano cresciuti di più di 86 volte.

 

Tuttavia, il pillar fondamentale di Twitch rimangono le community di utenti e creator. Twitch, infatti, non ha alcun controllo a monte sui contenuti che vengono proposti sulla piattaforma, ma sono gli streamer e la community che decidono di portare le loro passioni e i loro interessi. L’interazione tra gli streamer e gli spettatori è, infatti, il vero cuore dell’esperienza di Twitch: basti considerare che circa il 70% dei viewers interagisce con la chat portando benefici anche ai brand che scelgono di investire sulla piattaforma.

 

Come possono, quindi, i brand orientarsi in un contesto simile? Secondo Besio, Twitch è una grande opportunità per i brand, soprattutto per la community e le funzionalità della piattaforma. I brand possono entrare all’interno del contenuto e raggiungere i target cosiddetti “irraggiungibili” come i millennial e la genZ. Quest’ultimi, infatti, accettano più di buon grado i contenuti pubblicitari sapendo che sono un mezzo per sostenere i propri streamer preferiti. Non è un caso che, sia a livello globale che in Italia, molte aziende, sia legate al mondo gaming che non, stiano investendo in pubblicità su Twitch. Besio, per fare un esempio, ha citato le campagne di Pringles, Porsche che ha presentato la formula e sulla piattaforma, e Burberry che ha tenuto un’intera sfilata interattiva in live.

Non è, quindi, importante avere a che fare con il gaming quanto, piuttosto, voler creare un dialogo con l’audience di Twitch (che, ovviamente, è diversa da quella di altri media).

Anche lato creator, è importantissimo per i brand riuscire a creare un rapporto fiduciario con gli streamer e capire qual è il loro linguaggio e i loro modi di rapportarsi con la community. Questo per evitare di snaturarli e rendere l’adv poco credibile. Inoltre, bisogna tenere presente che, spesso, le community più “piccole” possono ripagare maggiormente a livello di engagement e, per questo, non dovrebbero essere sottovalutate quando si sta prendendo in considerazione una campagna su Twitch.

 

Infine, parlando del futuro di Twitch, Nicoletta Besio si dice fiduciosa riguardo l’obiettivo di rimanere il posto migliore dove gli streamer possano creare le loro community e dove le persone si possano sentire a casa nel condividere le loro passioni. Anche se, come è giusto che sia, tutto rimarrà nelle mani degli streamer, delle community, e della strada che vorranno intraprendere.