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Economia, StartUp e Fintech

#iNspiration: il Capitano Daniel ai confini dei prodotti digitali

Oggi prende il via la nuova rubrica di iWrite: iNspiration.

Lo scopo di iNspiration è quello di viaggiare nelle vite dei nostri ospiti e lasciarci trasportare dai loro percorsi, sperando riescano ad ispirarci e che sicuramente ci regaleranno consigli di cui fare tesoro per il futuro

Il nostro primo ospite è Daniel Romano, un ex iStudent del V ciclo, che torna nella famiglia di iBicocca assumendo un ruolo diverso.

Ciao Daniel, benvenuto in iWrite! Fai un respiro profondo, rilassati e iniziamo: presentati pure ai nostri lettori.

Ciao, mi chiamo Daniel e nella vita sono un digital product designer! Che cosa significa? È molto semplice progetto prodotti digitali, soprattutto le App (native o web), poi gli e-commerce, i siti web, le landing page, ecc!

Sapete cosa penso? Progettare è un superpotere! È un atto di creazione, infatti durante un processo progettuale si individuano le necessità di qualcuno, si immagina qualcosa che prima non esisteva e che possa rispondere a queste necessità e lo si fa diventare realtà.

E questo qualcosa può essere in grado di cambiare il mondo in cui viviamo! Se non è un superpotere questo, allora che cosa altro dovrebbe essere?

Credo che i prodotti digitali poi abbiano qualcosa di straordinario, infatti nonostante abbiano una consistenza impalpabile rispetto ai prodotti fisici (sono fatti di software), conservano comunque questa enorme capacità di stravolgere la realtà.

Nella progettazione seguo il paradigma “utente-centrico”, un approccio che mette al centro l’utente o il sistema di utenti (umani, animali, vegetali o altro che siano)!

Parto dalla ricerca sugli utenti e arrivo a progettare la soluzione finale, ma in mezzo a questi due estremi ci sono una miriade di cose!

Prima o poi solcherò i sette mari a bordo di un gozzo, accompagnato da animali e creature fantastiche! Vuoi unirti alla ciurma? Vento in poppa ⛵

Qualche anno fa eri un iStudent ed oggi sei un ospite di iBicocca. Ti andrebbe di raccontarci la tua storia?

Certamente, molto volentieri!

Il mio percorso universitario non è iniziato in Bicocca, bensì al Politecnico di Milano  alla facoltà di “Progettazione dell’Architettura” dove ci hanno insegnato a progettare dal singolo prodotto che troviamo negli spazi che tutti noi viviamo all’intero impianto urbano.

I cinque anni passati al Politecnico mi hanno lasciato in eredità la capacità progettuale; questa può essere vista da due punti di vista differenti, da una parte come capacità progettuale specifica nell’ambito della materia architettonica e del prodotto fisico, dall’altra come capacità progettuale generale astratta dall’ambito specifico, potremmo definirla quindi “forma mentis progettuale”; il vantaggio di ciò è che è possibile applicare questa astrazione della capacità progettuale ad altri ambiti specifici diversi da quello originario.

Io credo che progettare significhi riuscire a prefigurarsi qualcosa prima che esista, proiettarne l’immagine e permettere così a una cosa di esistere ancora prima che venga effettivamente realizzata.

Al termine del mio percorso quinquennale nella progettazione avevo assunto la forma mentis progettuale, ero un tecnico (che è un modo in cui io chiamo gli operativi, cioè quelle figure che fanno, ruoli hands-on) ma avvertivo il bisogno di integrarla con una serie di abilità più gestionali e questo mi ha spinto a intraprendere un nuovo percorso di laurea triennale in “Economia delle Banche, delle Assicurazioni e degli Intermediari Finanziari” in Bicocca. Non ero sicuro riguardo dove mi avrebbe portato e nemmeno che fosse il modo giusto per integrare nel mio profilo professionale quello che volevo, ma comunque ho iniziato.

Il mio primo giorno da (nuovamente) matricola mi sono subito avvicinato al progetto iBicocca che ha cambiato il significato della mia iscrizione alla facoltà di economia: è così che sono venuto a contatto per la prima volta in modo strutturato con il mondo startup e con il mondo digital.

Per coincidenza temporale, era anche lo stesso periodo in cui avevo iniziato ad applicare la forma mentis progettuale, formata con 5 anni di Politecnico, ad un ambito nuovo per me da un punto di vista operativo/professionale, il prodotto digitale.

Le due cose, iBicocca ed imprenditorialità da una parte e progettazione del prodotto digitale dall’altra, sono andate avanti di passo passo da quel momento in avanti nella mia vita.

Questo percorso è stato il trampolino che mi ha lanciato verso il mio presente: oggi, oltre a lavorare come freelance digital product designer, sono socio fondatore di una startup in cui ricopro lo stesso ruolo di progettista del prodotto digitale – che è il nostro core business – e allo stesso tempo servo le esigenze dell’ambito business della startup, con il quale riesco a dialogare e rapportarmi senza alcuna barriera grazie alle competenze economico-imprenditoriali assunte tramite economia ed iBicocca.

Al contempo, in cantiere c’è il mio corso di Digital Product Design per trasmettere il mestiere del progettista del prodotto digitale (in giro anche detto UX e UI Designer) a chiunque provi l’interesse verso questo mondo.

In questo mondo digitale fatto di inglesismi, si sente la parola design declinata in tante forme diverse. Cosa significa UX/UI design? E come mai nel presentarti non ti sei definito tale?

Al giorno d’oggi chi si intitola “UX/UI designer”, nella grande maggioranza dei casi, non fa altro che progettare prodotti digitali cercando di dare una buona esperienza d’uso del prodotto agli utenti dello stesso; l’inglese serve a placcare d’oro e far sembrare più lucente una corona di carta stagnola (in inglese tutto ha un sapore diverso).

Per capire la definizione di UX/UI Design è necessario scomporre le parole: UX e UI sono gli acronimi di “user experience” e “user interface”; il verbo “to design” invece significa semplicemente “progettare”. Quindi il professionista in questione è qualcuno che si occupa di progettare il prodotto digitale (app, sito, ecc) per dare una buona esperienza d’uso all’utente finale.

Il termine comunque è bistrattato! La user experience, nella sua accezione completa, sarebbe l’insieme delle emozioni e delle sensazioni che l’utente prova nel suo rapporto completo con il brand, non solo con l’App, ma anche tutto il resto.

Per questo, definirsi “UX designer” (che significa “progettista dell’esperienza [totale]”), quando in realtà si progetta solo l’app o il sito e quindi si controlla solo una parte dell’esperienza (quella legata all’app o al sito appunto) è un ingigantimento del ruolo, un uso improprio del termine “user experience”.

Sarebbe più corretto dire che si è progettisti del prodotto digitale avendo come finalità una buona user experience, o se vuoi dirlo in inglese che suona meglio “user-experience digital product designer”, dove il termine “user-experience” non è più usato come nella parola “user experience designer”, ma nel senso di approccio alla progettazione del prodotto digitale.

Ps. non c’è bisogno di mettere sempre le maiuscole, non è un dramma scrivere “user experience” tutto in minuscolo.

Sappiamo che hai partecipato al Silicon Valley Study Tour come hai fatto e come pensi abbia contribuito alla tua formazione?

Ho conosciuto il Silicon Valley Study Tour (SVST) grazie ad iBicocca, infatti il V ciclo ha ospitato Paolo Marenco, co-founder dell’iniziativa che ci ha illustrato il progetto.

Appena sono venuto a conoscenza di SVST mi sono informato e ho inviato l’application per entrare a far parte di questa avventura, con cui ancora oggi collaboro.

La settimana di fuoco alla scoperta della Silicon Valley si pone l’obiettivo di portare fisicamente pochi brillanti studenti italiani nell’ecosistema imprenditoriale della Silicon Valley (California) facendoli entrare in stretto contatto con aziende come Google, Facebook, LinkedIn, McAfee, Pinterest, alcune startup di alto valore della Bay Area e università prestigiose come Berkeley e Stanford University. Il nucleo dell’esperienza è racchiuso nelle visite guidate in queste aziende e università della Silicon Valley e nella possibilità di dialogare con coloro che ci lavorano.

Non è un viaggio di tipo turistico, è un viaggio alla scoperta dell’ecosistema imprenditoriale della Bay Area, che offre un gigante carico di ispirazione e conoscenza! Ti permette di fare un tuffo dentro una realtà del tutto nuova e a te estranea per imparare modi di vivere, abitudini e mindset che con il nostro quotidiano hanno poco a che fare.

Il Silicon Valley Study Tour mi ha insegnato tantissime cose, tra queste cos’è realmente una startup e che c’è una grande differenza nel modo di fare impresa negli Stati Uniti e in Italia. Inoltre, questo tour mi ha permesso di apprezzare al meglio il ruolo che le piccole e medie imprese hanno all’interno del sistema imprenditoriale italiano (in Italia non dobbiamo per forza scimmiottare il modo di fare impresa americano).

Raccontaci del tuo progetto: come ti è venuta l’idea? Perché hai scelto proprio noi iStudent per validarla?

L’idea è estremamente semplice: mi piacerebbe insegnare la progettazione dei prodotti digitali. La motivazione che mi ha spinto a lanciare questo corso è il mio non comprendere come mai si sia generata la falsa credenza che per fare startup non sia necessario avere delle competenze specifiche, si tende a dimenticare che fare startup significa fare impresa a tutti gli effetti.

Credo nell’insegnare le competenze di cui è composta una startup piuttosto che genericamente “come fare startup”. Nello specifico, per creare una startup di tipo digitale, le competenze indispensabili sono: la capacità di progettare il prodotto digitale, la capacità di svilupparlo e la capacità di riuscire a venderlo.

Non mi va di alimentare il falso mito che con qualche mazzo di quadrifogli si possa fare successo nel mondo dell’imprenditoria e quindi cerco di essere coerente con ciò in cui credo. Credo nelle competenze, anziché nelle incompetenze. Infatti, negli ultimi anni vanno estremamente di moda queste soft skills, dimenticandosi che senza l’operatività (le competenze vere, il saper fare) sono solo un contorno.

Ho pensato di offrire questa opportunità gli iStudent perché l’ambiente di iBicocca è estremamente dinamico, composto da studenti con tanta voglia di fare e con atteggiamenti proattivi verso l’innovazione.

Credo che il mio corso possa funzionare come ponte che collega le attività pratiche con il mindset imprenditoriale ed innovativo che iBicocca vuole trasmettere.

Come hai speso le competenze apprese ad iBicocca nel mondo del lavoro? Dai tre motivi per cui vale la pena iscriversi ad iBicocca

iBicocca per me è stata la bussola che mi ha aiutato ad orientarmi e a trovare la mia strada nel mondo del digitale.

I tre motivi si possono riassumere in un unico grande consiglio da vecchio saggio che ci è passato prima di voi: cercate il giusto equilibrio tra iBicocca e studio, così da avere il tempo di dedicarvi alle attività proposte dal ciclo in tutta serenità e lasciarvi trasportare dall’entusiasmo del momento, senza però trascurare i doveri universitari.

Le attività proposte sono tutte entusiasmanti: è come se ti regalassero un seme e poi sta a chi lo riceve decidere se metterlo a frutto oppure no.

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Economia, StartUp e Fintech

Up2you, la soluzione per la riduzione dell’impatto ambientale: intervista a Eleonora Peroni

Sul nostro magazine oggi vogliamo riportarvi l’intervista a Eleonora Peroni, Key Account di Up2you, startup innovativa a vocazione sociale con l’obiettivo di ridurre il nostro impatto sul pianeta.

 

Eleonora, iniziamo con il ricordare che sei un iStudent (del ciclo 7.0): quanto è stato importante per il tuo percorso di crescita professionale e cosa ti ha lasciato?

Ho partecipato ad iBicocca durante l’ultimo anno della triennale e grazie a questo progetto mi sono appassionata al mondo delle startup e dell’imprenditorialità a tal punto da influenzare la mia scelta della magistrale. Adesso studio Global Entrepreneuship Economics and Management. Sempre tramite iBicocca ho conosciuto i ragazzi di Startup Geeks e attraverso il loro canale Telegram ho conosciuto Up2you, quando ancora era solo un’idea di 3 ragazzi. Fin da subito mi sono appassionata al progetto e ho deciso di mettermi in gioco con loro.

Percorso professionale che ti ha portata a contatto con Up2you. Innanzitutto, da quanto siete presenti sul mercato e da quante persone è composto il vostro team?

Il 2019 è stato l’anno della validazione del prodotto e a gennaio 2020 Up2you è stata ufficialmente costituita. Nello specifico, al momento della costituzione, gli unici soci erano i 3 fondatori: Andrea Zuanetti, Lorenzo Vendimini, Alessandro Broglia.

Ai tempi il team era formato solo da 6 persone, adesso siamo in 14. Oltre ai 6 soci, abbiamo persone con contratto a progetto e altre in stage (diversi provengono proprio dalla Bicocca).

In cosa consiste l’offerta che proponete, a chi è rivolta e cosa vi distingue rispetto ad altre realtà imprenditoriali mosse dalla stessa visione ecologica?

Up2you è una startup che si occupa di sostenibilità. Lavoriamo con le aziende su tutto quello che è il calcolo e la compensazione delle emissioni di CO2, andando a coinvolgere gli stakeholder di riferimento (dipendenti o clienti).

Oltre al calcolo e alla compensazione, il nostro terzo asset è la parte di comunicazione. Ci siamo resi conto che, in Italia, l’ecosistema è formato da PMI e in poche possiedono le risorse necessarie (in termini di personale e tempo) per comunicare al meglio il proprio impegno per l’ambiente. La sostenibilità, se comunicata bene, porta, infatti, anche dei ritorni in termini economici.

Parallelamente a questa parte più aziendale, abbiamo sviluppato anche una piattaforma in cui chiunque si può registrare e ricevere punti, in cambio di azioni sostenibili come fare l’indifferenziata o andare a lavoro in bicicletta. I punti ottenuti sono successivamente spendibili all’interno di shop virtuosi che abbiamo inserito nel nostro network.

Al momento la parte più importante proviene dal mondo delle aziende, anche perché, in termini di bisogno ambientale, è la parte sui cui bisogna agire più in fretta, pertanto siamo concentrati maggiormente su di esso.

Per quanto riguarda gli elementi che ci distinguono, innanzitutto siamo una delle poche aziende che si occupano di compensazione attraverso progetti sul suolo italiano. Rispetto invece alla parte di compensazione più pura, ci basiamo sui GRI, gli standard a livello internazionale per il calcolo delle emissioni e andiamo ad operare sulla CO2 verificata dai Verified Carbon Standard e dai Gold Standard, i 2 player di riferimento per quanto riguarda la compravendita di CO2 certificata a livello mondiale. Siamo l’unica startup in Italia che utilizza questi standard.

L’ultima componente che ci distingue riguarda il coinvolgimento. L’azienda coinvolge i propri dipendenti o clienti dando loro un codice univoco, che gli consente di scegliere dove piantare il proprio albero e ricevere un certificato che può condividere sui social con il logo dell’azienda, aiutando a generare contenuto a favore di quest’ultima.

Quali sono i vostri obiettivi di breve e lungo periodo?

Riguardo agli obiettivi legati alla sostenibilità, per andare a compensare le emissioni abbiamo dei progetti di riforestazione, sia in Italia che all’estero, e proprio sull’Italia vogliamo focalizzarci in questo 2021. Ad oggi abbiamo 2 progetti su Milano, uno in Sicilia e in Sardegna. Tra poco entrerà la Puglia e vorremmo arrivare entro la fine dell’anno ad avere un progetto in ogni regione. Non è semplice perché la scelta dei progetti non è dettata dal caso.

Devono essere boschi costituiti in maniera abbastanza coerente e l’impatto del progetto stesso deve essere a 360°. La spiegazione di questo è data dai 3 pilastri su cui si fonda la sostenibilità: sostenibilità ambientale, che rappresenta una componente fortissima soprattutto nel nostro business, la sostenibilità sociale ed economica.

Cerchiamo sempre dei progetti che possano avere un impatto su tutte e 3 queste sfere.

Per esempio, il progetto che abbiamo in Sardegna, nella zona del sud, fornisce lavoro a persone disoccupate locali che pertanto non sono costrette a lasciare l’isola per trovare lavoro.

In termini di sviluppo, noi lavoriamo su diversi settori perché abbiamo aziende che vengono dal mondo del turismo, ristoranti, aziende industriali e il nostro obiettivo per quest’anno è quello di espanderci sul territorio nazionale. Anche se, ovviamente, non disdegniamo clienti internazionali.

Siete focalizzati su un determinato settore? Motivo e come vengono applicate e come si sviluppano le vostre offerte?

No, non siamo focalizzati su un determinato settore. Abbiamo servizi per tutte le aziende, che possono essere dall’acciaieria che vuole compensare le emissioni ai ristoranti che vogliono fornire un codice per piantare un albero. Poi abbiamo dei servizi più ad hoc per quelli che noi definiamo “verticali”. Per esempio, sul mondo del turismo, quello dal quale siamo partiti, abbiamo un verticale che si chiama “Non disturbare”. Consiste in un gancio da appendere alla porta della camera dell’hotel, su base volontaria e a discrezione dell’ospite. Se l’ospite lo appende, rinuncia per una notte al rifacimento della camera e in cambio riceve il codice per piantare l’albero.

Abbiamo dei servizi legati all’engagement dei dipendenti: creazione di una guida all’interno dell’azienda per essere più sostenibili nei confronti dei dipendenti e, assieme ad essa, forniamo un codice per poi piantare un albero, quindi si crea la foresta dell’azienda, oppure una volta che viene assunto qualcuno si pianta un nuovo albero. Attività di questo tipo.

Però non siamo focalizzati su un solo settore. Un po’ come dice il nostro nome Up2you, tradotto vuol dire “sta a te”. Il nostro claim è che tutti possono fare la differenza nel loro piccolo. Quindi, banalmente, se si ha un negozio di vestiti e si vuole comunque ridurre il proprio impatto, una soluzione la possiamo trovare. Il concetto è che non bisogna essere grandi aziende multinazionali per essere aziende sostenibili, anzi.

Come ha impatto il Covid-19 sulla vostra attività e, più in generale, quali difficoltà avete riscontrato durante il vostro percorso?

Innanzitutto, è doveroso dire che siamo partiti dal mondo del turismo, che rappresenta il settore più colpito, sulla base dei dati, dalla pandemia, e tuttora fatica a ripartire.

L’inizio delle chiusure, e tutto quello che ne è seguito, ha portato ad un’accelerazione del nostro progetto, quindi ad una differenziazione del prodotto e all’inserimento di altre realtà (le aziende appunto). Quindi, su quello, siamo stati velocizzati.

Durante il periodo di lockdown i 3 fondatori e una quarta persona hanno deciso di licenziarsi dal loro impiego e dare disponibilità full-time ad Up2you, ottenendo così un grosso boost.

A livello di domanda abbiamo notato che sempre più persone tengono conto della sostenibilità nelle proprie scelte di consumo. Ecco dunque che le aziende stesse iniziano a vedere l’investimento nella sostenibilità non più come un “di più” ma come qualcosa di necessario.

Quali risultati avete ottenuto?

Ad oggi abbiamo piantato 20.000 alberi, abbiamo compensato 40.000 tonnellate di CO2 attraverso 12 progetti e con l’aiuto di 95 aziende partner.

Ma ovviamente questo è solo l’inizio.

Attraverso il vostro primo round di finanziamento avete raccolto 200 mila euro. Come saranno investire le risorse raccolte e quali sono le vostre prospettive future?

La raccolta che abbiamo fatto era su base privata. Non ci siamo appoggiati su nessuna piattaforma, ma abbiamo creato noi una landing page.

La raccolta è stata il nostro FFF (family, friends and fool) e in 3 settimane abbiamo raccolto quella cifra.

La parte di prodotto avrà sicuramente un ruolo fondamentale. I soldi raccolti serviranno poi per finanziare attività accessorie quali la partecipazione a fiere e simili.

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5 cose da fare in quarantena a casa – Week 7

Ti sei perso gli scorsi consigli? Qui trovi tutti gli scorsi blog post!

Aspetta, sei a casa? Good job!

 

Cosa aspettarti dai 5 consigli di questa settimana?

  • Un sito che raccoglie le autopsie di startup fallite
  • Formazione digitale made in Google
  • Una domanda esistenziale
  • Un podcast sulla tecnologia
  • Un altro filmone (ma di cosa stiamo parlando?!)

 

5 cose da fare in quarantena a casa

DAY 1 – L’autopsia delle startup fallite

Perché? Per imparare ad accettare i fallimenti e saper trarre il meglio da essi.

Perchè la maggior parte delle startup fallisce entro circa 3 anni?

La cultura del fallimento in Italia è ancora in una fase iniziale, ed è per questo che è giusto alimentarla, soprattutto se vogliamo dirigerci verso un futuro costellato di idee innovative. Alcune idee prenderanno il volo, altre si spegneranno. Lo ha detto anche Bezos, founder di Amazon: “Failure comes part and parcel with invention,” ovvero il fallimento è parte integrante dell’innovazione.

Bisogna dunque considerare gli insuccessi come occasioni di crescita, e per farlo occorre analizzare gli aspetti che hanno “causato” il fallimento.

Se ti interessa il tema del fallimento, sul web ci sono moltissime risorse reperibili con una semplice ricerca, ed anche una vasta letteratura.

Il consiglio di oggi è stato dato la scorsa settimana da uno dei nostri ospiti degli eventi in e-learning di questo ciclo di iBicocca: Filippo Scorza di TAG ha segnalato agli studenti un sito che raccoglie dati e motivazioni del fallimento di moltissime startup, e non a caso si chiama Get Autopsy!

DAY 2 – Ottieni una certificazione con Google Digital Training

Perchè? Se ti interessa il digitale, sfrutta questo periodo per investire tempo sulla formazione!

Lo sapevi che Google offre delle risorse gratuite su marketing digitale, dati e tecnologia e sviluppo profesionale?

Seguendo i corsi puoi anche ottenere delle certificazioni che potrai aggiungere al tuo CV.

Ti basta andare su Google Digital Training, scegliere gli argomenti che ti interessano, la durata e il livello del corso e… buona formazione! 🙂

DAY 3 – Cos’è la felicità per te? Il Progetto Happiness

Perché? Per contribuire e far parte a un bel progetto.

Se hai partecipato all’incontro con Giuseppe Bertuccio D’angelo della scorsa settimana conoscerai già il suo Progetto Happiness.

Si tratta del progetto di Giuseppe, ventinovenne laureato in economia che è partito per un viaggio di un anno in giro per il globo, alla ricerca della “ricetta” della felicità.

Sul suo sito puoi vedere i suoi vlog di viaggio e le interviste alle persone che ha incontrato nella sua prima parte di viaggio in India, Pakistan, Cina, Kwait, Libano, Giappone, USA e Corea del Nord.

Se vuoi puoi partecipare al progetto di Giuseppe rispondendo tu stesso alle domande che solitamente pone nei suoi viaggi alla ricerca della ricetta della felicità (spoiler: non eisiste una ricetta!).

DAY 4 – Tech News giornaliere: il podcast di Smart World

Perché? Fa per te se vuoi rimanere aggiornato sulle novità tech!

Un podcast al giorno dal team di SmartWorld con le novità dal mondo tecnologico in meno di 4 minuti.

Consigliatissimo se ti interessa la tecnologia a 360° e in generale l’attualità digital.

Trovi un nuovo podcast ogni giorno alle 18:30 su Spotify!

DAY 5 – Movie Night – The Wolf of Wall Street

Perché? Come dir di no a un altro filmone in quel di Wall Street?

Hai guardato il film di settimana scorsa? 🙂 Se ti è piaciuto La Grande Scommessa, sicuramente ti piacerà anche The Wolf of Wall Street!

Probabilmente già visto da molti di voi, il film di Scorsese da incassi record è ispirato alla storia vera di Jordan Belfort (Leonardo di Caprio), broker di New York che riuscii a truffare milioni di investitori di Wall Street.

Ora tuffati sul divano e accendi Netflix!

Buona settimana a tutti!

 

E tu, hai qualche consiglio?

Scrivici sui social e facci sapere se hai qualche contenuto, film o articolo che ti piacerebbe consigliare ai tuoi colleghi!

Aspetta… ci segui già sui social?

Resta aggiornato e teniamoci compagnia!

Scopri su quali canali ci puoi trovare!

A settimana prossima!

Articolo redatto da Chiara Muzza per iBicocca con il contributo di Giorgia Vainò, Margerita Fotia, Simona Avenoso e Gaia Simonetti per i contenuti.

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5 cose da fare in quarantena a casa – Week 6

Hai letto gli scorsi blog post? Li trovi qui, con molti consigli ancora validi!

Dopo averne dati 25 in tutto, ecco altri 5 consigli per non annoiarsi mai!

Aspetta, sei a casa? Good job!

 

Cosa aspettarti dai 5 consigli di questa settimana?

  • Motivazione e direzione!
  • Un corso online sui social media
  • Delle riflessioni sul futuro
  • Dei fantastici audiolibri
  • Un filmone

 

5 cose da fare in quarantena a casa

⚓️ DAY 1 – Mantieni il focus

Perché? Per non perdersi navigando senza meta

Non perdere il focus è un compito veramente arduo in una situazione a cui non siamo abituati.

Prima di questa pandemia le nostre vite erano scandite da impegni scolastici, lavorativi, palestra, hobby, amici. Ora siamo noi stessi a dover creare dei nuovi ritmi, a plasmare i tempi delle nostre giornate, che trascorriamo sempre nello stesso luogo.

Come fare a mantenere i focus? É necessario darsi degli obiettivi realistici, che siano a breve o lungo termine. Solo a questo punto è possibile mantenere un focus sull’obiettivo, e rimanere motivati per raggiungerlo.

Per spiegarmi meglio, immagina di essere su una nave in mezzo al mare e di navigare senza una meta. Credo che, a meno che non si tratti di una nave da crociera, dopo un po’ avvertiresti un senso di smarrimento e di angoscia nello scrutare un orizzonte sempre uguale.

Se invece ti sedessi e iniziassi a disegnare una mappa? Prima di tutto sapresti verso quale direzione navigare, e soprattutto lo faresti con la motivazione e la voglia di raggiungere quella meta.

DAY 2 – Formazione free sui social media

Perchè? Sfrutta l’occasione per imparare gratis da un professionista.

Luca La Mesa, specializzato in strategie di social media marketing, ha deciso di regalare l’accesso gratuito alle sue ultime lezioni online sui social media.

Chi è Luca? Ad oggi è Presidente della Procter&Gamble Alumni Italia e ha lavorato per clienti come il Campionato Mondiale Superbike, Pirelli, FENDI, BULGARI, Versace, AS Roma, Federazione Italiana Pallavolo, Francesco Totti #MioCapitano (AS Roma), Francesca Piccinini #ConLeAzzurre (campagna più virale Twitter Italia Ottobre 2014), Internazionali BNL d’Italia, Olimpiadi di Rio 2016 (CONI), Olimpiadi Pyeongchang 2018 (CONI), Fiorello, Enrico Brignano, Cornetto Algida, DOVE, La7 e molti altri.

Non perdere questa opportunità! 🙂

DAY 3 – “20 minutes from the future”: Impactscool

Perché? Per guardare avanti e riflettere sul futuro.

“20 minutes from the future” è il format che Impactscool ha ideato per stimolare il dibattito e la riflessione sul futuro, anche in questa situazione emergenziale.

Iniziano domani gli appuntamenti con Cristina Pozzi e i suoi ospiti internazionali, per parlare di svariati argomenti come exponential technologies, small data, new media e diversi punti di vista su scenari futuri.

Dove? Su Twitch! Consulta sul sito di Impactscool il calendario con gli ospiti e gli orari!

DAY 4 – Gli audioibri di Ad Alta Voce

Perché? Per chi ama leggere i libri ma anche ascoltarli.

Hai voglia di ascoltare un audiolibro?

Ti consiglio di dare un’occhiata ai contenuti – tutti gratuiti – disponibili sul sito di Rai Ad Alta Voce: trovi sia grandi classici che libri da scoprire, letti da professionisti.

Buon ascolto!

DAY 5 – Movie Night – La Grande Scommessa

Perché? Un bel film che racconta la storia della crisi finanziaria del 2008 e di chi riuscì a guadagnarci

Per stasera ti consiglio “La grande Scommessa“, film del 2015 ispirato a fatti realmente accaduti prima e durante la crisi finanziaria del 2007-2008 negli USA.

The Big Short racconta – e lo fa davvero bene – la storia di coloro che si accorsero della crisi a cui il mercato immobiliare (e non solo) stava andando incontro e di come decisero di scommettere contro l’andamento del mercato.

Lo trovi su Netflix!

Buona settimana a tutti, forza!

E tu, hai qualche consiglio?

Scrivici sui social e facci sapere se hai qualche contenuto, film o articolo che ti piacerebbe consigliare ai tuoi colleghi!

Aspetta… ci segui già sui social?

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A settimana prossima!

Articolo redatto da Chiara Muzza per iBicocca con il contributo di Giorgia Vainò per i contenuti.

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5 cose da fare in quarantena a casa – Week 5

Siamo già alla week 5? Wow.

Se sei rimasto indietro con la rubrica, qui trovi gli scorsi blog post, con molti consigli ancora validi!

 

Take Five

Forse dovremmo fare tutti come Joe Morello mentre si destreggia alla batteria – con invidiabile tranquillità – su una difficile ritmica di 5/4, in uno dei più celebri standard jazz, Take Five. Non ho il minimo dubbio che lo conosciate, o che l’abbiate sentito in qualche pubblicità in tv.

Il 5/4 è uno di quei tempi che in musica vengono chiamati tempi dispari, e la traduzione in inglese è letterale, odd times.

Odd non significa solo “dispari”, ma anche strange or unexpected o not happening often (strano o inaspettato, o qualcosa che non accade di frequente).

Non sono dunque questi che stiamo vivendo, dei tempi dispari – odd times?

Prima di iniziare: sei a casa, vero?

 

Cosa aspettarti dai 5 consigli di questa settimana?

  • Arte interattiva
  • Inspiration & Motivation
  • Una bella lista di podcast!
  • L’immancabile venerdì al cinema

 

5 cose da fare in quarantena a casa

DAY 1 – Take your time

Perché? Per rendersi conto che sappiamo stare anche solo con noi stessi.

Prenditi del tempo per riposarti e stacca un po’ dai social e dagli schermi.

Ormai il nostro unico mezzo per rimanere in contatto col mondo dalle nostre mura domestiche sono gli schermi, e forse una pausa ogni tanto andrebbe fatta!

Se non sai che fare, potresti leggere qualche pagina di un bel libro o fare le parole crociate… Insomma fai riposare un po’ gli occhi e la mente, sempre satura di immagini e contenuti.

Quindi niente link per oggi! 🙂

DAY 2 – Google Arts & Culture

Perchè? Esci di casa stando in casa!
Puoi scegliere se esplorare e fare un giro tra le rovine Maya in Guatemala, oppure salire sulla tour Eiffel – magari trovi l’ispirazione per uno dei tuoi prossimi viaggi! -.
Se vuoi farti due risate puoi farti un selfie e scopri a che quadro somigli… spoiler: non ci azzecca molto ne vale comunque la pena!
Molto interessante anche la sezione “Explore by Color”, che mostra delle gallerie di opere in cui il colore predominante è quello che scegli tu. Le gallerie sono tematiche, puoi scegliere tra dipinti in generale, opere di Cézanne, il Neoimpressionismo, il Surrealismo, le opere di Botero.
Te la consiglio se sei alla ricerca di ispirazione!
Quest’app ha il potenziale per riempire un intero pomeriggio, tanto è ricca di contenuti. Se ti ho incuriosito puoi scaricala qui!

La palette ispirata al blu e giallo iBicocca!
La palette ispirata al blu e giallo iBicocca!

DAY 3 – Recupera o prova un nuovo hobby

Perché? Per “cambiare un po’ aria” nella routine quotidiana.

In questa quarantena tutto è diventato routine. Ogni attività viene svolta nello stesso luogo.

Quindi, se non puoi cambiare il luogo, cambia attività!

Ti piace disegnare? Sapevi suonare uno strumento o vorresti imparare a suonare la chitarra che hai in casa?
Magari finisci per scoprire un nuovo lato di te, chissà 🙂

Hai tutto il tempo per esercitarti e uscire da questo lockdown con una bella novità di cui chiacchierare con gli amici.

DAY 4 – Podcast – Find yours

Perché? Puoi ascoltarli mentre fai altro, o semplicemente con gli occhi chiusi!

Vorrei iniziare questa sezione con un appello a te che stai leggendo! In fondo all’articolo chiedo sempre se hai qualche idea o attività che ritieni adatta per essere inserita in questa rubrica. Ad esempio, hai qualche podcast interessante da consigliare? Scrivici! 🙂

Oggi ti lascio una bella lista di podcast a cura di Vice: “Tutti i podcast che dovresti ascoltarti, italiani e non.

Fatti ispirare! Scegli la categoria e decidi se vuoi ascoltare un podcast in italiano o in inglese.

Ps. se non lo conosci già e ti piace il genere crime, ti consiglio di provare ad ascoltare Veleno.

DAY 5 – Movie Night – Adidas vs Puma

Perché? La storia dei due imprenditori che hanno creato le tue sneaker!

“Adidas vs Puma” ripercorre la vita di Adolf e Rudolf Dassler, founder dei colossi Adidas e Puma. In Germania negli anni 20, i fratelli decidono aprire una fabbrica di scarpe, la “Gebrüder Dassler Schuhfabrik”, ma intanto scoppia la guerra.

Come giunsero a creare due brand distinti? Guardalo gratis su RaiPlay!

Buona settimana a tutti, forza!

E tu, hai qualche consiglio?

Scrivici sui social e facci sapere se hai qualche contenuto, film o articolo che ti piacerebbe consigliare ai tuoi colleghi!

Aspetta… ci segui già sui social?

Resta aggiornato e teniamoci compagnia!

Scopri su quali canali ci puoi trovare!

A settimana prossima!

Articolo redatto da Chiara Muzza per iBicocca.

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5 cose da fare in quarantena a casa – Week 4

Eccoci alle Week 4! Hai davvero trovato modo di annoiarti anche con i consigli delle scorse settimane?

Se non hai ancora letto le 5 cose da fare in quarantena a casa della settimana scorsa, sei ancora in tempo!

Qui trovi gli scorsi blog post, con 10 consigli ancora validi!

 

Week 4 – It’s been a month

Il 9 aprile sarà trascorso un mese esatto dall’inizio del lockdown e questo potrebbe essere un buon momento per fare qualche condiserazione personale su come abbiamo affronato questo periodo di studying/working/staying at home.

Un mese in cui le nostre case e le nostre vite sono state invase da un’unica parola. La tv, i social, i giornali.

È difficile distrarsi e non fermarsi, ma bisogna farlo, per il proprio benessere psico-fisico.

E tu, sei a casa?

Bravo!

 

Cosa aspettarti dai 5 consigli di questa settimana?

  • Ben 3 consigli video!
  • La solita dose di ricarica
  • Corsi, corsi e ancora corsi!

 

5 cose da fare in quarantena a casa

✌ DAY 1 – Ricaricati e preparati a una nuova settimana

Perché? Per iniziare col piede giusto, non è mai troppo tardi!

Senti di stare affrontando questo periodo nel migliore dei modi? Oppure ti senti in colpa perchè vorresti fare di più?

L’imporante è essere consapevoli di se stessi e della situazione in cui stiamo vivendo, e ricordarci che torneremo alla “normalità”.

Per questo non bisogna scoraggiarsi, cercare di mantenere un basso livello di stress e conciliare i momenti di produttività con quelli di riposo.

Prova a riordinre le idee su carta e ad organizzare la tua settimana!

DAY 2 – Coursera: segui corsi di università di tutto il mondo

Perché?  Vuoi seguire un corso sulla fotografia del MoMa di New York? Ecco un esempio di cosa puoi scovare su Coursera!

Tra le centinaia di corsi di università e aziende raccolti in Coursera, ne troverai qualcuno di interessante? Scommetto di sì 😉

Fai zapping in “Explore” oppure cerca la materia che più ti appassiona e approfondiscila #daldivano!

DAY 3 – Archivio Luce: l’Italia in bianco e nero, su pellicola

Perché? Per tutti i nostalgici di ere mai vissute!

Una miniera di video e fotografie storiche: anche qui vi invito a fare zapping. Tutti conosciamo l’Archivio Luce, ma fino a ieri non avevo idea che avessero anche un sito! Trovate servizi di telegiornale, documentari e video che sono passati sui televisori a tubo catodico di tutta Italia, anche da quelli dei vostri nonni.

NB: Crea dipendenza!

DAY 4 – SkyArte (e musica!): documentari gratis e online

Perché? Bellissimi documentari gratis e online, 24/24h

In questo periodo è possibile accedere ai contenuti di SkyArte, compresa la diretta streaming, online e senza dover attivare abbonamenti o iscriversi.

Qui puoi consultare l’interessante palinsesto che propongono, tra arte e musica!

DAY 5 – Movie Night – Gli Stagisti

Perché? Questa è una commedia must-see… Se poi ti incurioscisce Google, questo è il film giusto!

La storia di due venditori quarantenni di orologi, licenziati dall’azienda in fallimento. Decidono quindi di partecipare alla selezione di stagisti di Google.

Inizia a far scoppiettare i pop-corn e accendi Amazon Prime Video!

Buona settimana a tutti, forza!

E tu, hai qualche consiglio?

Scrivici sui social e facci sapere se hai qualche contenuto, film o articolo che ti piacerebbe consigliare ai tuoi colleghi!

Aspetta… ci segui già sui social?

Resta aggiornato e teniamoci compagnia!

Scopri su quali canali ci puoi trovare!

A settimana prossima!

Articolo redatto da Chiara Muzza per iBicocca.

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Entertainment, videogame e contenuti

5 cose da fare in quarantena a casa – Week 3

Ciao! Ti sei perso i consigli della Week 1 e 2? Se non hai ancora letto le 5 cose da fare in quarantena a casa della settimana scorsa, sei ancora in tempo!

Qui trovi gli scorsi blog post, con 10 consigli ancora validi!

 

Week 3 – Ti annoi? Sei nel posto giusto.

Se durante la giornata vi sentite un po’ come la Christina di Modigliani…

Fonte: https://www.controradio.it/ultimi-giorni-di-apertura-per-modigliani-e-lavventura-di-montparnasse/

Eccoci con una nuova puntata dei rimedi contro la noia da quarantena!

Prima di iniziare devo farti la domanda di rito, e questa volta lo farò citando Pascal in una frase che non potrebbe essere più attuale:

Tutti i guai degli uomini derivano da una sola cosa: non saper stare in pace in una stanza.” – (Blaise Pascal)

 

E tu, sei a casa?

Bravo!

 

Cosa aspettarti dai 5 consigli di questa settimana?

  • 1 podcast, 1 film, 1 maratona di corsi e 2 consigli d’oro
  • una monday motivaion niente male
  • una ricarica per cominciare una nuova settimana in quarantena
  • un weekend bonus!

 

5 cose da fare in quarantena a casa (+ weekend bonus)

DAY 1 – Metti in ordine (dai cassetti alle idee)

Perché?  Fare ordine nello spazio fisico o digitale in cui viviamo ci aiuta ad essere più felici ed organizzati mentalmente.

Provare per credere. 

Da disordinata cronica ammetto di non essere la persona migliore per dare questo consiglio, ma vi assicuro che funziona. Poi sta a voi (noi) riuscire a farlo con regolarità.

Mettere in ordine la scrivania dove lavoriamo, che sia quella dell’Ikea o quella del computer, ci aiuta a fare spazio anche mentalmente.

Mentre riordiniamo stiamo anche creando spazio per nuove idee, per la creatività e di conseguenza ci sentiamo meglio, più motivati e produttivi.

Se credi di avere tutto in ordine o non sai da dove cominciare, ecco qualche idea:

  • cassetti e armadi
  • la scrivania
  • il tuo computer
  • gli hard disk
  • la libreria
  • documenti
  • fogli e foglietti

DAY 2 – Rinascita Digitale: La maratona di formazione in live streaming

Perché?  Fa per te vuoi acquisire nuove competenze sul digitale e non solo.

Un progetto della startup Mashub, una maratona no-stop di formazione gratuita in live streaming dedicata ai temi: sviluppo d’impresa e gestione finanziaria, smart working e digital transformation, comunicazione digitale e marketing.

Fino al 10 aprile, professionisti, esperti, ricercatori e innovatori si alternano quaotidianamente in diretta dalle 9 alle 18.

Sul sito di Rinascita Digitale si può consultare la programmazione e seguire le live.

DAY 3 – Aggiorna il tuo CV

Perché? È attraverso il tuo CV che il 90% delle volte vieni giudicato adatto o meno ad una posizione lavorativa: fallo bene!

Non è mai troppo presto per preparare il proprio CV. E anche se lo hai già pronto, è sempre meglio concedergli un’altra lettura.

Il CV è importante in qualunque ambito andrai a lavorare, e va pensato e strutturato sia a livello di contenuti che graficamente.

Ecco alcune domande da porti mentre costruisci il tuo cv:

  • devo per forza usare un modello standard come Europass?
  • ho inserito la foto? È abbastanza professionale?
  • Cosa mi rende unico?
  • Nel mio cv ci sono dei “buchi temporali”: li saprei giustificare in un colloquio? Fatti furbo e non farti cogliere impreparato 😉
  • il mio cv è leggibile o è un gigantesco blocco di testo disorientante? Usa i grassetti e sii sintetico!
  • ho inserito l’autorizzazione al trattamento dei dati personali? In fondo al cv va sempre inserita, altrimenti negheresti l’autorizzazione al potenziale datore di lavoro di contattarti.

Ti consiglio di far leggere il tuo cv a qualcuno che ti conosce, e di chiedere loro come ti definirebbero. Potrebbero scaturire dgli spunti interessanti!

Sei uno studente Bicocca? Ti ricordo che puoi chiedere all’ufficio Job Placement un CV Check, cioè una consulenza gratuita sul tuo curriculum e sulla lettera motivazionale, e più in generale avere supporto sulla tua carriera e sulla ricerca di un lavoro. Sono attivi anche online.

DAY 4 – Podcast per startupper –  Rocketship.fm

Perché? Fatti ispirare e impara da storie di successo (e di fallimento) di startup, in inglese!

Un utilissimo podcast in cui si parla di Product Management, Growth, Sales e Funding, e molto altro.

Tantissime storie ispirazionali, consigli e esperienze da cui imparare, perfetto per wannabe-startuppers.

Ascoltalo su Spotify!

DAY 5 – Movie night! – Trascendence

Perché? Fa per te se ti incuriosisce la formula: (intelligenza artificiale + etica) +  Johnny Depp

Will Caster (Johnny Depp) è un ricercatore che si occupa di intelligenza artificiale. La passione per il suo lavoro lo porterà a effettuare esperimenti con conseguenze pericolose, al limite dell’etica, coinvolgendo se stesso e la sua coscienza.

Lo trovate su RaiPlay!

Buona visione!

  Weekend Bonus – I webinar e i corsi da non perdere #iorestoacasa

Perché? Se vuoi di più, eccoti una miniera di corsi e webinar!

Su suggerimento di un nostro iStudent, Filippo, condividiamo questa ricchissima lista di opportunità formative online curata da Andrea Romoli per StartupItalia.

Buona settimana a tutti, forza!

E tu, hai qualche consiglio?

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A settimana prossima!

Articolo redatto da Chiara Muzza per iBicocca, con il contributo di Giorgia Vainò e dell’iTeam per i contenuti, e di Filippo Costantini per il weekend bonus.

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Entertainment, videogame e contenuti

5 cose da fare in quarantena a casa – Week 2

Ciao! Ti sei perso i consigli della Week 1? Se non hai ancora letto le 5 cose da fare in quarantena a casa della settimana scorsa, sei ancora in tempo! Qui trovi lo scorso blog post, con 5 consigli ancora validi!

Ma prima di cominciare: benvenuti agli iscritti al ciclo 9.0! Vi aspettiamo su e-learning!

Noi non vediamo l’ora di iniziare!

 

Week 2 – Let’s get it started!

Siete pronti ad affrontare una nuova settimana di quarantena?

Ma prima di iniziare una domanda è d’obbligo:

Sei a casa?

Bravo!

barney stinson fa segno di ok sorridendo da dentro una macchina

Direi di iniziare subito con i consigli di questa settimana, quindi ciancio alle bande.

 

Cosa aspettarti dai 5 consigli di questa settimana?

  • Motivazione, motivazione e ancora motivazione (non è mai abbastanza)
  • Read & listen: Libri e podcast
  • Movie night!

 

5 cose da fare in quarantena a casa

DAY 1 – Organizza le tue giornate (puoi farlo anche dal divano) – Level up

Perché? Per rimanere motivato, organizzato e sfruttare il tuo tempo al meglio!

Aspetta aspetta, sto leggendo il post della week 2 o… mi sembra lo stesso consiglio della week 1

Ebbene sì. Ma qual è il level up?

Se hai iniziato ad organizzare le tue giornate già nella scorsa settimana, è arrivato il momento di fare un resoconto sincero, una autovalutazione, su com’è andata.
Sei soddisfatto? Continua così!

Altrimenti, e per tutti quelli che ancora non hanno definito la loro schedule… the time has come!

Todoist – Un’app per organizzare le giornate

Questa settimana, però, voglio anche consigliarvi un’app con cui mi trovo molto bene. Si tratta di un organizer, e se anche tu hai una pessima memoria, ti assicuro che questo è oro! L’app di cui sto parlando è Todoist, ed è disponibile sia in versione desktop che per mobile. Try it out!

Quindi, come mi organizzo?

Scrivi, per ogni giorno, un elenco di attività che vorresti portare a termine o iniziare.

Cerca di mantenere una routine per quanto riguarda gli orari di sonno-veglia, oppure per fare attività fisica. Eh sì, le membra assopite non aiutano la concentrazione!

Potresti iniziare, ad esempio, scrivendo queste 5 cose da fare in quarantena a casa! 😉

gif con patrick star che segna sulla lista delle cose da fare "niente"

️ DAY 2 – Podcast: Mario Moroni racconta storie di impresa.

Perché?  Podcast, notizie e startup. Se ti interessa uno di questi argomenti, questo podcast fa per te!

Mario Moroni, ospite iBicocca nel ciclo 8,0, si definisce “imprenditore digitale, speaker e startup mentor“, ed è l’autore del libro Startup di Merda.

Sul suo sito pubblica ogni giorno un podcast di meno di 5 minuti in cui commenta notizie sul mondo digital, sulla comunicazione, su imprese e molti altri argomenti interessanti.

Li trovi tutti qui.

DAY 3 – Impara una nuova lingua, o rispolvera una che conosci già!

Perché? Sapere almeno un’altra lingua è un grande valore aggiunto, e nella ricerca di un lavoro può fare la differenza.

Non è mai troppo tardi per imparare una nuova lingua o per rispolverare quel francese “studiato” alle medie, che non ti piaceva ma alla fine te la sei cavata lo stesso.

meme gatto con traduzione della parola acqua in più lingue come il francese

Dove trovare dei corsi? Troppo facile, ci sono moltissime app o corsi online per qualsiasi lingua! Oppure, se sei studente Bicocca, su e-learning trovi i corsi di Rosetta Stone.

Se conosci già una o più lingue, potresti mantenerle allenate o migliorarle guardando film o serie tv in lingua originale, magari con i sottotitoli.

DAY 4 – Libri formato small: 4books

Perché? Ogni libro è un mondo. Ci sono miliardi di libri. Esistono miliardi di mondi.

Hai un libro in sospeso da anni? Oppure sei un accanito lettore? No, aspetta, hai forse la nausea da libri dell’università?

Eppure, c’è sempre spazio per un buon libro, e di tempo per leggere ultimamente ne abbiamo tutti un po’ di più, no?

Se non sei ancora convinto di avere abbastanza tempo, ti consiglio 4books, la piattaforma lanciata da Marco Montemagno (ospite di iBicocca 8.0), che raccoglie riassunti di libri su innovazione, economia e tecnologia. La prova di 7 giorni è gratuita… what are you waiting for? 🙂

DAY 5 – Movie night! Drift – Cavalca l’onda

Perché? Un bel film ispirazionale. Non adatto a chi ha voglia di mare. 😉

Drift – Cavalca l’onda è la storia di due fratelli surfisti che, nell’Australia degli anni 70, fondano una startup.

Di cosa?

Sdraiati sul divano, accendi Amazon Prime e… buona visione!

Buona visione!

un uomo gioisce mentre mangia i popcorn sul divano mentre guarda un film

E tu, hai qualche consiglio?

Scrivici sui social e facci sapere se hai qualche contenuto, film o articolo che ti piacerebbe consigliare ai tuoi colleghi!

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A settimana prossima!

Articolo redatto da Chiara Muzza per iBicocca.

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Entertainment, videogame e contenuti

5 cose da fare in quarantena – Week 1

In questo periodo che sembra una distopia, l’Italia intera sta vivendo casa propria.

Alcuni stanno riscoprendo i rapporti familiari, altri la solitudine.

Qualcuno accorcia le distanze con delle videochiamate, e c’è chi si affaccia alla finestra e canta insieme ai vicini.

C’è anche chi si laurea su Skype, c’è l’Italia che ha scoperto lo smartworking, e gli studenti che seguono le lezioni online, chi dal divano, chi dalla scrivania.

E tu sei a casa?

Bravo!

Restaci!

Questo post fa per te se:
– hai esaurito tutte le carezze da fare al gatto,
– anche il tuo cane ha iniziato ad evitarti perchè ha bisogno dei suoi spazi
– stai facendo fuori la dispensa contenente la spesa di emergenza
– in casa avete esaurito gli argomenti di conversazione
– ti sei stancato di fare zapping
– fuori c’è un sole bellissimo ma non puoi uscire

Ci pensiamo noi!

Abbiamo raccolto alcune idee per trascorrere il tempo in queste settimane di quarantena.

I vantaggi di questa lista (ci sono solo pro!)

– Non ti sentirai in colpa perchè non stai facendo niente
– Apprenderai qualcosa o attiverai la tua creatività
– Farai una ricarica motivazionale pari a 5 caffè (e un gingseng in tazza grande)
– You’re gonna have fun!

5 cose da fare in quarantena

DAY 1 – Organizza le tue giornate (puoi farlo anche dal divano)

Perché? Per rimanere motivato, organizzato e sfruttare il tuo tempo al meglio!

Sappiamo benissimo quanto sia facile imbruttirsi sul divano.

Il nostro motto è sempre stato “alzati dal divano e fai qualcosa!”. In questo caso siete autorizzati a stare comodamente seduti, ma l’importante è organizzare le proprie giornate per rimanere motivati e non perdere troppo tempo!

Quello che ti consigliamo è di scrivere, per ogni giorno, un elenco di attività che vorresti portare a termine o iniziare.

Potresti anche provare a cercare di mantenere una routine per quanto riguarda gli orari, ad esempio decidi di svegliarti ogni giorno tra le 8 e le 9, e di andare a dormire prima delle 12, e così via.

DAY 2 – Ispirazione e innovazione: il canale Youtube di Impactscool

Perché? Innovazione, tecnologia, idee e ispirazione. Se ti interessa uno di questi argomenti, questo canale fa per te.

Conosci Impactscool? Si tratta di un’organizzazione con “l’obiettivo di creare una maggiore consapevolezza sugli impatti delle tecnologie emergenti nella società e portare, anche in Italia, una riflessione più strutturata sul futuro.

Dai un’occhiata al loro canale Youtube!

Se vuoi sapere di più su Impactscool, guarda qui le interviste alla co-founder Cristina Pozzi, ospite iBicocca del ciclo 8.0, esperta di intelligenza artificiale e robotica, nominata «European young leader» per il 2020.

DAY 3 – Intervista alle startup italiane – Startup Geeks

Perché? Ascolta o leggi le storie di startupper e impara dalla loro esperienza!

Se ti sei mai chiesto “chissà se esiste una startup che ha inventato xyz?!”…
Oppure ti interessa conoscere più da vicino i protagonisti del mondo imprenditoriale?

Sul blog di Startup Geeks trovi moltissime interviste ai team di startup italiane, alcune in formato blog post, altre in formato podcast!

DAY 4 – It’s always time for a TED Talk! E, se vuoi, per rispolverare un po’ di inglese!

Perché? Informazione, curiosità e ispirazione sono solo alcune delle parole che descrivono un Ted Talk. Inizia e non potrai più farne a meno!

Ti dice niente Ted Talk? Sicuramente navigando su Youtube ne avrai visto qualcuno.

Si tratta di brevi speech di esperti prevalentemente su scienza e tecnologia, ma coprono moltissimi altri temi.

Puoi lasciarti ispirare sul sito di Ted Talk, oppure puoi navigare sul loro canale Youtube.

NB: La maggior parte dei contenuti è in inglese, ma puoi sempre attivare i sottotitoli, anche in italiano.

DAY 5 – Andiamo al cinema con la storia dell’uomo che inventò McDonald’s

Perché? Se ti piace il cinema, le storie ispirazionali, il marketing, la comunicazione o hai mangiato almeno una volta da McDonald’s, non puoi perderti questo film.

Se non l’hai mai visto, prepara i pop-corn, accendi Netflix e cerca “The Founder”!

Buona visione!

E tu, hai qualche consiglio?

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Sei uno studente Bicocca?

Se sei uno studente Bicocca, ricordati di iscriverti al nuovo ciclo 9.0 entro il 20 marzo, e scopri la nuova modalità di erogazione #restaacasa, in e-learning!

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Scopri su quali canali ci puoi trovare!

Articolo redatto da Chiara Muzza per iBicocca, con il contributo di Giorgia Vainò per i contenuti.

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Marketing & Social Media

Come farsi notare su LinkedIn, piattaforma di connessione tra professionisti? Lo spiega Andrea Belli

Come farsi notare su LinkedIn? Serve davvero a trovare lavoro? Come funziona?

Queste le domande più gettonate di studenti universitari e laureandi. Non appena terminato il proprio percorso accademico, infatti, l’ingresso nel mondo del lavoro non è facile: anzi, risulta piuttosto complicato e costellato di ostacoli di ogni genere.

Lo sa bene Andrea Belli, Enterprise account executive presso LinkedIn, che è ha dispensato consigli utili ai numerosi giovani presenti all’incontro.

 

 

Perché LinkedIn esiste come azienda e cosa fa?

 

LinkedIn rappresenta la più grande comunità professionale del mondo. A livello globale, infatti, ospita 660 milioni di membri e 30 milioni di compagnie aziendali o istituzionali. LinkedIn tocca persino il territorio cinese, un dettaglio non banale viste le severe restrizioni locali sui social network. In Italia, invece, LinkedIn abbraccia 13 milioni di iscritti e 224000 aziende.

 

A parte i numeri, qual è l’aim di LinkedIn e quali sono i suoi obiettivi aziendali principali?

LinkedIn nasce con lo scopo di creare possibilità economica per ogni individuo, fornendo uno strumento imprescindibile: la connessione alle opportunità lavorative. Ogni membro, infatti, è potenzialmente in grado di capire quelli che sono l’economia globale e il mercato del lavoro. Costruire relazioni professionali è requisito fondamentale per farsi notare su LinkedIn, trovare un’occupazione, o per mantenere un buon posto di lavoro.

 

Anche le realtà aziendali hanno una serie di necessità:

  • Hire. Questo è il primo bisogno delle aziende. Cercare e scegliere la risorsa potenzialmente adatta alle proprie esigenze.
  • Market. Per le aziende è di fondamentale importanza restare aggiornate sull’economia globale e sul mercato del lavoro.
  • Sell. Un’azienda, su LinkedIn, ha la possibilità di raccontarsi e di manifestare i propri capisaldi, ciò in cui crede, i propri valori.
  • Learn. Per essere costantemente aggiornati e provvedere alla formazione dei propri dipendenti.

 

 

Come si costruisce un buon profilo LinkedIn?

 

Il profilo è pubblico: questo significa che tutti possono accedervi e visualizzarlo. Ma come dev’essere fatto per farsi notare su LinkedIn? Andrea Belli ha fornito un’ottima scaletta di punti chiave da studiare. Lo scopo deve essere sempre lo stesso: raccontarsi al meglio per trasmettere un senso di fiducia ai recruiter.

  • Foto profilo: Sempre meglio averla. Deve essere rappresentativa e, se possibile, coerente con il personal brand di ciascuno. Meglio evitare le foto di gruppo e prediligere uno sfondo neutrale.
  • Percorso di studi: È una sezione multo importante da compilare, tenendo conto dei propri obiettivi. È bene inserire premi e borse di studio, ed anche attività extra-curricolare.
  • Competenze: Mai dare nulla per scontato: in questa sezione è buona norma inserire competenze di più tipologie.
  • Esperienza lavorativa: è bene inserire e raccontare i propri risultati principali, magari spiegando di cosa si occupa l’azienda dove si ha lavorato. Paragrafi ed elenchi puntati sono ben accetti e facilitano la lettura.
  • Summary: LinkedIn offre la possibilità di presentare il nostro profilo con un piccolo riassunto. Il segreto è uno solo: descriversi con passione.

 

 

Primi movimenti nel Networking: come approcciarsi?

 

Alcuni consigli possono essere messi in pratica tempestivamente.

              • Get out there! La ricerca del lavoro richiede tempo. È bene mettersi in gioco subito dopo il conseguimento di un titolo accademico o in breve tempo.
              • Be of service. È bene cercare di preparare una presentazione di se stessi, per rivolgersi ai recruiter in modo da esaltare tutti i propri punti di forza.
              • Farsi aiutare nelle scelte. A volte, ascoltare i pareri di altri può essere di grande aiuto. Sono tre le figure da cui si può trarre un buon parere esterno sul nostro conto.
              • The advocate: un amico stretto, o magari un familiare.
              • The strategic in: questa figura generalmente si identifica con un esperto del settore, la cui conoscenza potrebbe essere utile per l’ingresso nel mondo del lavoro.
              • The subject matter expert: qualcuno che si occupa proprio di quello che ci interessa, utile per capire quali passi fare per avvicinarci al nostro obiettivo.

 

 

Andrea Belli e la sua preziosa testimonianza sul campo

 

A soli 25 anni, Andrea Belli è Enterprise account executive presso LinkedIn, un lavoro che, prima della laurea, mai avrebbe immaginato di fare.

Laureato al Politecnico di Milano in Ingegneria Gestionale, ha incoraggiato tutti i giovani presenti all’incontro a guardare dentro di sé per capire quale sia la propria vocazione, o i propri interessi più profondi.

Ha raccontato non solo come farsi notare su LinkedIn, ma anche come sia importante prendere un momento per stare con se stessi, per poi affacciarsi al mondo del lavoro con una buona autostima, preparazione e consapevolezza.

 

Articolo a cura di Caterina di Carlo

 Guarda l’intervista di iBicocca a Andrea Belli

 

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Marketing & Social Media

Le Soft Skills di Marcello Ascani

In occasione del mese dedicato all’educazione finanziaria, il 25 Ottobre si è tenuto il primo evento del ciclo 8.0 di iBicocca, con la partecipazione di Marcello Ascani, famoso YouTuber che si è approcciato ad una professione del tutto nuova.

L’evento è stato organizzato dall’area Educazione Finanziaria del Di.SEA.DE (Dipartimento di Scienze Economico-Aziendali e Diritto per l’Economia), in collaborazione con iBicocca, l’Osservatorio Nazionale di Educazione Economico Finanziaria e l’Associazione dei docenti di Economia dei Mercati e degli Intermediari Finanziari.

#Argomenti
Cosa aspettarsi dalla lettura di questo articolo? Parleremo delle soft skills di Marcello Ascani e di come il giovane YouTuber gestisce la propria pianificazione finanziaria.

 

 

Soft Skills di Marcello Ascani: l’imprenditività

 

Marcello Ascani, classe ’97, rappresenta un esempio lampante di come le soft skills siano importanti, se non fondamentali, per raggiungere i propri obiettivi. Fin dagli esordi, è sempre stato costante e impegnato nel suo lavoro “Mi alzavo con quel pensiero e tornavo a dormire con lo stesso pensiero” – dice al pubblico – “anche quando nessuno guardava i miei video”.

È stato sicuramente fortunato a riconoscere fin da subito la sua “vocazione”, ma ciò che tiene a sottolineare è il suo lato imprenditivo, che gli ha permesso di “creare” il lavoro dei suoi sogni.

 

Le altre Soft Skills di Marcello Ascani

 

Durante la prima parte dell’evento, Chiara Muzza, responsabile comunicazione del progetto iBicocca, ha chiesto a Marcello di identificare tre soft skills che pensa di possedere in modo consolidato.

La prima citata è l’intraprendenza, ovvero ciò che gli ha permesso di essere adesso uno degli YouTuber più seguiti in Italia.

Un’altra soft skill di Marcello Ascani è l’autonomia. Lo YouTuber infatti è sempre stato abituato dai genitori a gestire la sua vita in maniera autonoma, dal cambio di indirizzo al liceo, alla decisione di aprire un canale.

Terza skill la formazione continua, fondamentale per una professione come la sua, in cui aggiornarsi di continuo sulle nuove piattaforme online e sulle nuove tendenze si rivela fondamentale.

Inoltre Marcello è particolarmente interessato al tema della gestione finanziaria, che considera di vitale importanza.

 

Marcello Ascani iBicocca

 

La gestione finanziaria dello Youtuber

 

Durante la seconda parte della conferenza, Marcello è stato intervistato da Emanuela Rinaldi, Ricercatrice in Sociologia dei processi culturali e comunicativi presso l’ateneo e da Paola Bongini, Professore Ordinario di Economia degli Intermediari finanziari del Di.SEA.DE (Università degli Studi di Milano-Bicocca).

Le domande, questa volta, sono entrate nel vivo dell’argomento “Pianificazione finanziaria” e si è parlato della professione dello “YouTuber”.

Il ragazzo rappresenta un “ottimo esempio per i figli” come dichiara nella sua bio di Instagram: infatti, a sua detta, risparmia il 70% di ciò che guadagna. Ciò perché vorrebbe smettere di lavorare circa a 40 anni (o addirittura prima). Il suo piano finanziario sembra quindi ben delineato.

Lo YouTuber descrive il benessere finanziario come una situazione nella quale non ci si debba preoccupare delle minime spese e, pur risparmiando, ci si possa concedere qualche “sfizio” sporadico.

 

L’innovazione per i giovani

 

Spesso si dice che non c’è lavoro, io non credo che sia vero

esordisce Marcello verso metà conferenza.
Secondo lui, infatti, questo rappresenta uno dei periodi in cui si è fortunati nascere: il web ha permesso e permette tutt’ora a tantissime persone di creare qualcosa dal nulla e renderlo un vero e proprio lavoro.

“Anche voi potete farlo” incoraggia gli studenti: “dovete solo avere qualcosa da dire”. La differenza, ovviamente, tra una persona che può riuscirci e una che non è in grado, è nel mettersi in gioco, provare, riprovare ed “adattarsi al pubblico”.

Inoltre, non bisogna preoccuparsi dei tanto temuti haters, che vanno ignorati in caso di critiche distruttive.

Marcello Ascani e i ragazzi di iBicocca

 

 

Community e responsabilità

 

Ascani dimostra fin da subito di essere un ragazzo con la testa sulle spalle: dalla sua ponderata gestione finanziaria, mostra di essere responsabile non solo in merito ai suoi guadagni, ma anche rispetto ai suoi iscritti.

“Più il pubblico è grande, più lo YouTuber è investito di determinate responsabilità” afferma Marcello, che sente di dover diffondere un messaggio positivo nella speranza di poter essere utile a qualcuno che si possa trovare nelle sue stesse situazioni (dall’organizzarsi per un viaggio, al gestire le finanze, al mantenere la linea).

 

Cosa si aspetta Marcello dal suo futuro?

 

Al noto YouTuber vengono poste alcune domande riguardo al futuro, in quanto per molti quella di Marcello viene vista come una professione ancora molto “precaria”, in cui la “fama” va cavalcata.

Marcello non si dimostra particolarmente preoccupato, ma sottolinea ancora una volta quanto l’attenzione per la sua gestione finanziaria l’abbia portato ad avere un sostanzioso “cuscinetto di protezione” nel caso in cui fosse costretto a ricominciare da zero. Insomma, un vero e proprio pianificatore!

 

5 consigli per chi desidera innovare online

 

Grazie alle domande dei partecipanti, è stato possibile stilare una lista dei cinque consigli più importanti che lo YouTuber si è sentito di dare ai ragazzi universitari:

 

    • Creare contenuti: secondo Marcello ci sono ancora tantissime nicchie scoperte che non hanno ancora un “portavoce”. “Se non possedete l’attrezzatura, provate con i podcast” in quanto richiedono solo l’utilizzo di un microfono e di una piattaforma sulla quale caricare gli audio, alla quale, se necessario, abbonarsi. Creare contenuti è ciò che ha concesso a numerosi ragazzi appassionati, come lui, di creare il lavoro dei loro sogni.

 

    • Avere qualcosa da dire: punto fondamentale della comunicazione. “Creare contenuti è inutile se, poi, non stai dicendo nulla” – risponde Ascani ad una domanda – “bisogna dare valore a quello che si fa, e se pensi di non avere niente da dire, cercalo!”. Lo youtuber, infatti, all’inizio della conferenza si presenta come un ragazzo che, semplicemente, fa video su ciò che impara e poi desidera divulgare.

 

    • Non avere paura: iniziare può essere difficile per tutti ed anche lo stesso Marcello confessa di non essere il tipo di persona per la quale sia normale parlare con una telecamera. “All’inizio non era facile” ammette “ma dopo un po’ è diventata un’abitudine”.

 

    • Costanza: una delle skills più importanti online. “Molti mollano” dice lo youtuber, riferendosi a suoi colleghi, “è difficile, sopratutto all’inizio, quando non hai un seguito.” Continuare a pubblicare senza preoccuparsi del risultato è ciò che davvero permette ai creatori di contenuti di emergere online, dopo poco o tanto tempo.

 

    • Trasparenza: essenziale per creare un rapporto di fiducia con i propri seguaci. “Una volta ho pubblicizzato un brand in cui non credevo” confessa Marcello “e lo racconto in un video!”. La trasparenza risulta essenziale per essere credibili online. “I miei iscritti sanno tutto quello che faccio, comunico anche i miei errori e ciò in cui dovrei migliorare” si esprime lo youtuber.

 

 

Marcello Ascani si rivela quindi un personaggio unico nel suo genere: a 21 (quasi 22) anni dimostra di avere intraprendenza, imprenditività ed un ottimo benessere finanziario, ottenuto grazie ad una grande attenzione per il risparmio, un buon piano a lungo termine e delle scelte ponderate.

 

Tutte soft skills che riteniamo essenziali per valorizzare il lato “i”!

Marcello Ascani Firma la Maglietta di iBicocca

 

Articolo a cura di Valentina Vismara

Guarda l’intervista di iBicocca a Marcello Ascani!

Marcello Ascani intervista iBicocca Chiara Muzza

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Ambiente, società e tecnologia

Obiettivo clima: iChange

Il clima sta cambiando: realtà o fantasia?

Ogni giorno sentiamo notizie riguardanti il riscaldamento globale, la fusione dei ghiacciai e l’innalzamento del livello dei mari, ma sappiamo veramente di cosa stiamo parlando?

I problemi legati ai cambiamenti climatici stanno diventando sempre più concreti e tangibili, l’estremizzazione del clima in alcuni paesi, Italia compresa, sta spostando degli importanti equilibri ecologici ed economici.

Evento Obiettivo clima: iChange, iBicocca, Andrea Giuliacci

L’evento: il cambiamento del clima spiegato da Andrea Giuliacci

 

Obiettivo clima: iChange” è un evento nato dalla collaborazione della multinazionale Engie con il Distretto Bicocca, volto a formare ed informare i partecipanti sul “caldo” argomento dei cambiamenti climatici, attraverso un questionario strutturato in tre parti: la prima sotto forma di indagine, al fine di valutare le effettive conoscenze riguardo al tema, la seconda riguardo al settore mobilità, ed infine la terza, riguardo alla conoscenza delle normative sul riscaldamento domestico e sulle abitudini personali.

Grazie alla presenza di Andrea Giuliacci, noto meteorologo, esperto di fisica dell’atmosfera e docente della medesima materia alla facoltà di Scienze e Tecnologie per l’Ambiente ed il Territorio, le risposte dei partecipanti al questionario sono state commentate ed i numerosi dubbi risolti.

Il tema dei cambiamenti climatici è stato così affrontato: cause, conseguenze, panorami passati e futuri, tutti argomenti un po’ oscuri e confusi per persone non del settore, ma comunque magistralmente trattati dal Professor Giuliacci in modo chiaro ma non per questo superficiale.

Tutto questo solo nella prima parte, infatti iChange è stato strutturato in due incontri, il secondo dei quali ha goduto della presenza dell’assessore comunale all’Ambiente e alla Mobilità Marco Granelli, e del direttore Generale Vicario Ambiente e Clima di Regione Lombardia Luca Marchesi.

Evento Obiettivo clima: iChange, iBicocca, Andrea Giuliacci, Assessori

Call for Ideas: le proposte degli studenti agli Assessori

 

Attraverso una “Call for Ideas”, lanciata dal Professor Giuliacci al termine del primo incontro, gli studenti hanno inviato tramite mail le proprie idee e proposte riguardanti il tema trattato, aprendo così una finestra di confronto con le istituzioni nel secondo evento.

Le domande e le proposte degli studenti sono state raccolte, divise per tematiche, e poste direttamente all’assessore Granelli e al Direttore Marchesi dal brillante moderatore Marco Grasso, docente di Geografia Politica.

L’evento ha messo in luce molti progetti interessanti ed innovativi che da qui a poco nasceranno sul territorio, progetti nel cui cuore batte il desiderio e l’impegno di lottare contro i cambiamenti climatici.

Uno degli spunti di riflessione centrali portato avanti dagli studenti e dal professor Giuliacci stesso riguarda l’inserimento nella formazione primaria dell’educazione ambientale, con l’obiettivo di instaurare, sin da subito, comportamenti virtuosi nei confronti del pianeta.

L’evento si chiude con un “arrivederci”, infatti gli organizzatori e le istituzioni hanno dichiarato la volontà di non lasciare cadere nel “dimenticatoio” le proposte e le osservazioni fatte, per cui verrà organizzata una terza parte dell’evento tra circa otto mesi.

 

Articolo a cura di Mattia Teruzzi

 

Evento Obiettivo clima: iChange, iBicocca, Andrea Giuliacci, Mattia Teruzzi